Rai Fiction

Schermo&Schermo. Innovativa la serie ‘Baciato dal Sole’, ma su Rai1 non funziona

di Carlo Macchitella, produttore televisivo |

Collocando questo tipo di prodotto su Rai1, cioè la rete più tradizionalista e conservatrice della televisione europea, gli elementi innovativi e positivi di questa serie rischiano di scomparire.

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Difficile, per non dire impossibile, avere successo al cinema o in tv quando film o serie tv decidono di raccontarsi. Si contano sulle dita di una mano, infatti, i film (come Effetto notte o Quinto potere) che hanno vinto questa sfida e in Italia solo Boris è l’esempio virtuoso di una serie televisiva, peraltro di nicchia e trasmessa da un canale non generalista, che, parlando dei miti, e dei riti, della tv sia stata amata e diventata cult.

Sfidando quindi l’impossibile Rai Fiction ha deciso di produrre Baciato dal Sole una serie in 6 episodi sui talent televisivi interpretata da Guglielmo Scilla che vuole essere un affresco dei tanti guasti, umani, sociali, culturali che il mondo della televisione, e il viverlo in maniera distorta, produce nelle persone. Una serie con alcuni chiaroscuri di sceneggiatura, di regia ed anche produttivi, ma certamente innovativa per la nostra tv per la presenza, nella trama e nella costruzione dei personaggi e dei contesti/ pretesti, di molti elementi abitualmente assenti dal panorama narrativo della nostra fiction.

Una sfida dunque al limite dell’impossibile: se infatti al parlare di televisione in televisione, all’avere come protagonista un attore che viene dal mondo web, di cui è stato ed è un idolo, e che si muove, pensa e ragiona come se ancora fosse sul web si aggiunge anche la scelta fatta di collocare questo tipo di prodotto su Rai1, cioè la rete più tradizionalista e conservatrice della televisione europea appare evidente  che anche gli elementi Innovativi e positivi di questa serie rischiano di scomparire, perché gli ascolti non adeguati ed in linea con la Rete penalizzano il prodotto, ne condizionano la critica, rendono difficile aprire una strada produttiva diversa.

Ancora una volta si nota lo iato esistente tra il mondo della produzione e le esigenze della programmazione Rai; da un lato la corretta esigenza di produrre una serie televisiva non usuale e tendenzialmente fuori dai canoni classici, dall’altro il programmare questo tipo di prodotto su una Rete non in sintonia con questa esigenza. Appare dunque urgente e necessario che una reale modifica della politica produttiva di Rai Fiction per ottenere dei risultati concreti sia accompagnata da una maggiore e più attenta politica di programmazione delle reti.