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Sanità digitale: TdaER di Lepida tra i migliori portali interattivi d’Italia

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Tra quelli delle 9 Regioni più avanzate, è l’unico che registra un numero di punti di forza che supera quello dei potenziali punti di debolezza. Al suo interno, per ciascuna azienda sanitaria e per ogni prestazione, è riportata la percentuale di prenotazioni effettuate con tempo di attesa inferiore agli standard regionali.

La Regione Emilia Romagna ha predisposto un sistema di rilevazione dei tempi di attesa che monitora settimanalmente 42 visite ed esami diagnostici. Il sistema in questione è il portale interattivo TdaER, acronimo che sta per “tempi di attesa in Emilia Romagna”.
Al suo interno, è riportato per ciascuna azienda sanitaria e per ogni prestazione sanitaria la percentuale di prenotazioni effettuate con tempo di attesa inferiore agli standard regionali, con diverse colorazioni relative ai tempi di attesa tra una prenotazione e l’altra rispetto determinati standard di qualità.

Poco dopo la pubblicazione da parte del Ministero del nuovo Piano Nazionale per la Gestione delle Liste d’Attesa 2019-2021, la versione di maggio 2019 del rapporto dell’Osservatorio GIMBE ha mostrato come per gran parte delle Regioni il recepimento del precedente Piano sia tutt’altro che soddisfacente, e la presentazione delle informazioni sia ancora lontana da standard ottimali e assai variabile quanto a completezza.
All’interno del rapporto, è possibile rilevare l’eccellente valutazione attribuita allo strumento predisposto dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppato da Lepida: il TdaER.

Il sito “Tempi di attesa Emilia-Romagna (TdaER)“, si legge in una nota Lepida, “disegnato in una visione di accountability, e unico tra quelli delle 9 Regioni più avanzate a riportare in fase di valutazione un numero di punti di forza che supera quello dei potenziali punti di debolezza”, realizza infatti un sistema di rilevazione che monitora  settimanalmente 42 visite ed esami diagnostici, “attraverso la registrazione di tutti gli appuntamenti assegnati ai pazienti al momento della prenotazione di prime visite e accertamenti strumentali”.
Per ciascuna Azienda sanitaria e per ciascuna prestazione monitorata viene indicata la percentuale di prestazioni erogate con tempo di attesa inferiore agli standard regionali, fissati in 30 giorni per le visite e 60 giorni per la diagnostica”, hanno spiegato da Lepida.

All’interno dei cruscotti presentati dalle diverse pagine del sito, consultabili per prestazione, azienda sanitaria, periodo temporale: “il colore verde indica che le prestazioni erogate entro lo standard sono uguali o maggiori al 90% del totale, mentre i colori giallo e rosso indicano rispettivamente livelli corrispondenti alle fasce “60-89%” e “minore del 60%””.
Secondo dati dell’Osservatorio GIMBE, per gran parte delle Regioni il recepimento del precedente Piano è tutt’altro che soddisfacente, e la presentazione delle informazioni è ancora lontana da standard ottimali e assai variabile quanto a completezza. L’Emilia Romagna è una delle pochissime eccezioni a livello nazionale.

Informazioni precise e puntuali sui tempi di attesa per visite ed esami medici, disponibili online per tutti i cittadini, è quando chiesto dal Ministero della Salute nel Piano Nazionale per la Gestione delle Liste d’Attesa, “che nella versione 2010-2012 richiedeva a Regioni e Aziende sanitarie una rendicontazione relativa a oltre 40 prestazioni ambulatoriali inserite nel piano in quanto maggiormente critiche dal punto di vista dei tempi di erogazione”, è specificato nella nota.

Il Piano nazionale ha dato il via ad un fondamentale percorso di avvicinamento della sanità pubblica verso i cittadini, con l’obiettivo di creare un nuovo modello più efficiente e aggiornato, grazie a regole più semplici e tempi certi per le prestazioni, che riportano il diritto alla salute e il cittadino al centro del sistema.
Poi è stato annunciato l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa, che avrà un ruolo determinante, perché oltre ad affiancare Regioni e Province Autonome, nell’implementazione del Piano, provvederà a monitorare l’andamento degli interventi previsti dal presente atto, rilevare le criticità e fornire indicazioni per uniformare comportamenti, superare le disuguaglianze e rispondere in modo puntuale ai bisogni dei cittadini.

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