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Salvini, come funziona la Bestia? Con 35 esperti 24 ore al giorno e il tool per ascoltare il sentiment della Rete

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Il Corriere della Sera ricostruisce la macchina social che ha reso Salvini il politico con il maggiore consenso online e offline. A svelare i 7 trucchi della Bestia è Luca Morisi, a capo del sistema che gestisce le reti social del leader della Lega in grado di intercettare oltre 4 milioni di fan.

35 esperti digitali che postano e twittano la vita pubblica e privata di Matteo Salvini 24 ore al giorno, festività incluse, con il vincolo della riservatezza assoluta. Il numero del team, che lavora senza interruzione, è il primo aspetto che colpisce leggendo la ricostruzione che il Corriere della Sera fa della Bestia, così è chiamato il sistema che gestisce le reti social del leader della Lega in grado di intercettare su Facebook oltre 3,8 milioni di fan, su Instagram 1,8 milioni e su Twitter 1,2 milioni di follower. Quasi certamente è la Bestia la macchina che dal 2014 ha contribuito nettamente all’ascesa politica dell’ex ministro dell’Interno, il politico con il maggiore consenso sia online sia offline.

La Bestia social di Salvini, i 7 trucchi

A capo della Bestia c’è Luca Morisi, il consigliere strategico per la comunicazione di Salvini, che, durante una lezione a Torino a 50 aspiranti spic doctor, ha svelato i trucchi della macchina social. Eccoli in 7 punti:

  1. Fino a 17 post al giorno.
  2. Parlare alla pancia degli italiani con messaggi che più toccano temi divisivi e più generano partecipazione.
  3. Tool per ascoltare il ‘sentiment’ della Rete e individuare l’argomento più discusso per partecipare al dibattito;.
  4. Lo schema TRT: Televisione, Rete, Territorio. Perché, come scrive Ilvo Diamanti sulla Repubblica oggi, “Salvini sta nelle ‘piazze’. Mediatiche. Digitali”.
  5. La veicolazione dei messaggi grazie a circa 800-1.000 fedelissimi che ricevono il link dei post su una chat WhatsApp e li rilanciano su ogni mezzo digitale.
  6. Profilazione degli utenti-fan.
  7. Ingenti fondi per alimentarla: i soldi provengono dalle donazioni e da 1/3 dello stipendio di ogni eletto della Lega.

Perché è stato scelto il nome la ‘Bestia’

“Il nome della Bestia l’ho copiato dalla campagna elettorale di Barack Obama”, ha rivelato Morisi durante la lezione, si legge nella ricostruzione di Dataroom firmata da Milena Gabanelli e Simone Ravizza. “The Beast” era la struttura creata, con un forte peso sulle campagne sul web, per arrivare alla Casa Bianca.

Durante i cinque mesi di campagna elettorale per le Europee del 26 maggio, si scopre, leggendo l’articolo, che su Facebook, sono stati pubblicati: 17 post al giorno, 60,8 milioni di interazioni, 40 milioni di Mi piace e oltre 5 milioni di ore di video visualizzati. La Lega poi è stata il partito più votato con il 34% dei voti.

Il tool per monitorare il sentiment della Rete

Tra i 7 trucchi della Bestia, approfondiamo l’uso di software per monitorare i trend topic della Rete per partecipare al dibattito e la profilazione degli utenti-fan.

“Dal tortellino al pollo, fino a Mahmood” vincitore di San Remo. Quando Salvini interviene anche su questi temi che non rientrano propriamente nella sua agenda politica lo fa perché sono i trend topic, gli argomenti più discussi in Rete. Il team della Bestia li intercetta, nei dettagli, grazie all’uso di tool, così poi studia il messaggio migliore da pubblicare con gli account del leader della Lega per intercettare nuovi fan. I software che misurano il “sentiment” della Rete non sono una novità: si tratta di un algoritmo che analizza quali sono i post e i tweet che ottengono i migliori risultati, e che tipo di persone hanno interagito. In questo modo è possibile attivare la strategia di comunicazione. Un esempio: il team di 35 esperti digitali pubblica un post su Facebook in cui si parla di immigrazione, e il maggior numero di commenti è “i migranti ci tolgono il lavoro”? Il successivo post rafforzerà̀ questa paura.

La profilazione degli utenti-fan

Un altro aspetto ‘vincente’ della Bestia è la profilazione degli utenti-fan per inviare loro messaggi mirati sulle loro paure o ideologie. Come faceva Cambridge Analytica. Come vengono raccolti i dati?

L’ultimo esempio è legato al raduno di piazza San Giovanni a Roma di domenica scorsa per il quale Salvini ha lanciato l’invito: “Mandate i vostri dati personali a legaonline.it e riceverete le informazioni richieste per i pullman e i treni diretti alla manifestazione”. L’altro espediente più famoso per raccogliere i dati degli utenti è stato il concorso ‘Salva Salvini’, con molti dubbi sulla tutela della privacy di chi ha partecipato.

137mila euro spesi da marzo a oggi in pubblicità su Facebook”, scrive il Corriere della Sera, “vengono utilizzati soprattutto per geolocalizzare il messaggio e scegliere il target: inviare per esempio perfino ai tredicenni il post contro il Governo che pensa di tassare le merendine, oppure raggiungere il più alto numero di elettori dell’Umbria in vista delle elezioni del 27 ottobre”.

A questo link è possibile vedere quali sono le campagne a pagamento attive su Facebook legate all’account di Matteo Salvini. Facebook è considerato dal team della Bestia l’ammiraglia del leader leghista, la principale fonte di voti. Ma anche l’1,8 milioni di follower su Instagram dimostra che gli esperti digitali di Salvini stanno facendo un lavoro efficace anche sul secondo social più utilizzato in Italia. 6 utenti su 10, secondo l’ultimo report di Agcom, sono su Instagram, mentre l’88% degli utenti del web ha un profilo Facebook. Invece Matteo Salvini risulta ancora assente su TikTok, il social del momento, l’app cinese popolarissima tra i più giovani che consente di pubblicare brevi video. Esistono solo molti profili fake del leader politico, e l’hashtag #matteosalvini conta oltre 100mila visualizzazioni: un dato su cui il team della Bestia sta già ragionando, probabilmente, soprattutto in vista di un possibile voto ai 16enni.