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Robot. Cina, Giappone e USA tirano la corsa globale verso le 600 mila installazioni nel 2023. C’è anche l’Italia

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Il nostro Paese è il secondo mercato nell’UE, dopo la Germania, in crescita del 16% su base annua. Occupiamo il sesto posto su scala mondiale, secondo il World Robotics 2023 Report. Un settore che continuerà a crescere con un tasso medio del 7%, nonostante un rallentamento del PIL globale.

Il World Robotics 2023 Report

A parte l’anno della pandemia da Covid-19, le installazioni di robot a livello mondiale sono in crescita costante e anche nei prossimi anni aumenteranno con un tasso di crescita medio anno del 7% fino al 2026.

Le stime sono dell’International federation of robotics (Ifr) e sono contenute nel nuovo World Robotics 2023 Report, secondo cui, dopo le 553 mila installazioni di robot industriali in tutto il mondo nel 2022 (in crescita del 5% sull’anno precedente), entro la fine del 2023 si dovrebbero raggiungere 600 mila nuove installazioni (il 7% in più su base annua).

Nel 2024, sempre secondo le stime Ifr, sono attese a livello mondiale 622 mila installazioni, fino alle 718 mila attese entro la fine del 2026.

Dominio asiatico, ma l’UE è il secondo mercato continentale

A trainare il settore è la Cina, come spesso accade ormai in diversi settori tecnologici avanzati, che nel 2022 ha raggiunto un livello di installazioni di robot industriali pari a 290.258 unità, con un incremento del 5% sul 2021.

In media, nel grande Paese asiatico, le installazioni annuali di robot industriali sono aumentate del 13% (2017-2022), anche grazie ad un numero consistente di impianti di produzione e assemblaggio, che sono spuntati in tutto il territorio nazionale.

Subito dopo si piazza il Giappone, che ha visto nello stesso periodo di tempo un incremento delle installazioni pari al 2% annuo in media. Qui dopo il picco del 2018 (55.240 unità) si è affermato un trend più contenuto di installazioni di robot industriali, ma nonostante questo il Giappone rimane il più grande produttore di robot industriali al mondo, con una quota di mercato pari al 46% del totale.

Anche gli Stati Uniti hanno raggiunto un picco di installazioni nel 2018, ma nel 2022 comunque sono stati raggiunti livelli elevati a 39.756 unità, soprattutto grazie all’industria automobilistica, che da sola ha registrato un aumento di robot pari al +47% durante l’anno passato.

Il 37% dei robot industriali è impiegato proprio nell’industria dell’auto, seguita da quella dei metalli e dei macchinari (3.900 unità) e dall’industria elettrica ed elettronica (3.372 unità).

Gli Stati Uniti rappresentano da soli il 71% di tutto il mercato dei robot industriali delle due Americhe.  

Al quarto posto si posiziona invece la Corea del Sud, con 31.700 installazioni circa (+1% sul 2021), una crescita molto contenuta, ma che fa ben sperare l’industria locale dopo quattro anni di cali contanti.

Germania e Italia guidano l’Europa

Chiude la Top 5 la Germania, che è anche il primo mercato europeo per quel che riguarda i robot industriali.

L’Unione europea rappresenta il secondo mercato al mondo, dopo la Cina, con 70.781 installazioni l’anno passato. La Germania è Top Player, ovviamente, con 25.636 unità installate, in leggero calo dell’1% su base annua.

Subito dopo c’è l’Italia, che è seconda in Europa, con una quota di mercato del 16%, e al sesto posto al mondo, con 11.550 robot industriali installati nel 2022, in aumento sensibile dell’8%.

Il 2023, come anticipato, si dovrebbe chiudere con quasi 600 mila nuove installazioni di robot industriali a livello mondiale. Un dato che è visto in crescita nei prossimi anni, nonostante un generale rallentamento della crescita economica.

Secondo uno studio, pubblicato recentemente da GlobalData, dal titolo “Robotics – Thematic Intelligence”, si stima che il mercato mondiale dei robot industriali potrebbe raggiungere i 218 miliardi di dollari di valore entro il 2030.