Le spedizioni

Robot anti-Covid, l’Ue invia i primi dispositivi in Italia per la sanificazione degli ospedali

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Le prime domande per i robot che sanificano stanze e ambienti con raggi ultravioletti sono arrivate dall’Ospedale San Raffaele di Milano e dall’Istituto Clinico Casalpalocco di Roma. In totale sono 29 quelli destinati alle nostre strutture sanitarie. Online il modulo per farne richiesta.

Macchine per sanificare gli ambienti ospedalieri con i raggi ultravioletti UVD

Arrivano anche in Italia i primi robot da impiegare per il contrasto alla pandemia di Covid-19, con cui facciamo in conti ormai da quasi un anno e mezzo. Nel nostro Paese dovrebbero trovare posto 29 macchine per il momento e si attendono le domande da parte di ospedali e strutture sanitarie di ogni livello.

Per primi ne hanno fatto richiesta l’Ospedale San Raffaele di Milano e l’Istituto Clinico Casalpalocco di Roma, si legge in una nota della Commissione europea.

Questi robot sono in grado di disinfettare le stanze di degenza ospedaliera utilizzando la sola luce ultravioletta (UVD).

Le consegne di circa 200 robot anti-Covid sono iniziate in Europa da marzo di quest’anno, a partire dagli ospedali sloveni, per poi proseguire in Austria, Belgio, Germania, Spagna, Danimarca, Irlanda, Olanda, Svezia e Portogallo.

In totale sono stati inviati (o lo stanno per essere) robot sanitari in ospedali e strutture simili di 20 Paesi europei.

Enti pubblici e privati che hanno intenzione di richiedere i robot anti-Covid possono farlo direttamente online, compilando il modulo dedicato, tramite procedura semplice e snella.

Il mercato dei robot sanitari

Anche in questo caso, l’Europa ha voluto produrre i robot sanitari direttamente in casa e la società che ha provveduto ad assemblarli è la danese UVD Robots.

L’industria della robotica ha in effetti cavalcato la pandemia di Covid-19. Secondo un Rapporto dell’IFr, le vendite di robot per i servizi professionali sono aumentate del +32% tra il 2018 ed il 2019, per un valore complessivo di 11,2 miliardi di dollari.

Il virus, come detto, potrebbe incidere notevolmente nell’incremento dell’offerta di robot sanitari nei prossimi anni: entro la fine del 2020 sono attese vendite per 13,9 miliardi di dollari, con una crescita stimata attorno al +24%, mentre entro il 2023 tale valore potrebbe raggiungere i 27,7 miliardi di dollari, con un’ulteriore crescita del +26%.

Secondo uno studio pubblicato da Prescient & Strategic (P&S) Intelligence, infine, il mercato mondiale dei sistemi di robotica per il settore sanitario, medico-chirurgico, per l’e-care e la salute, potrebbe superare il valore complessivo di 55, 5 miliardi di dollari entro il 2030.