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Roaming: spunta il tetto per prepagate e piani illimitati

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La Commissione Europea ha pubblicato una nuova proposta sull’’uso equo’ (fair use) del roaming, che sarà discussa il 12 dicembre dal Comitato comunicazioni degli Stati membri per arrivare ad una versione condivisa (necessaria) delle regole da adottare in vista dell’abolizione dei sovrapprezzi fissata per giugno 2017. Entro il 15 dicembre si dovrebbe adottare il testo condiviso, anche se le posizioni dei singoli paesi non sono concordi.

L’ultima bozza della Commissione dà maggiori dettagli sul concetto di “legame stabile” con un altro paese, che potrebbe esentare alcune categorie di utenti mobili dai sovrapprezzi sul roaming. In particolare, alcune eccezioni ai sovrapprezzi potrebbero valere per pendolari transfrontalieri, studenti Erasmus e tutti coloro che per diverse ragioni (magari un lavoro stagionale) trascorrono molto tempo in un paese diverso da quello di origine. Fra questi, anche i pensionati che hanno deciso di vivere all’estero (ad esempio, sono molti i pensionati dei paesi nordici che si sono trasferiti in Costa Brava o alle Canarie pur mantenendo un rapporto stabile con il loro paese di origine). Ebbene, per tutelare queste categorie, la Commissione propone che gli operatori debbano aspettare “un periodo di osservazione di almeno 4 mesi”, invece, prima di identificare un possibile rischio di abuso, e la documentazione richiesta ai propri utenti non dovrà essere “eccessivamente intrusiva”. In caso di abusi, invece, si propone un periodo di avvertimento minimo di 14 giorni prima che vengano loro imposti i sovrapprezzi (con tetti minimi pari ai costi all’ingrosso).

Gli operatori potranno comunque chiedere agli utenti di dimostrare il loro legame particolare con un altro paese per offrire soluzioni ‘roam like home’ nel contratto. Se l’utente non potrà dimostrare un legame particolare con il paese estero in cui si trova spesso, allora gli operatori potranno applicare un sovrapprezzo alle loro tariffe roaming pari al prezzo all’ingrosso.

La Commissione propone inoltre di fissare un tetto al roaming per abbonamenti prepagati e piani illimitati. Ad esempio, per un abbonamento prepagato da 20 euro al mese  (chiamate, SMS, e dati per 13 euro quando va all’estero) sarà consentito navigare fino ad un totale di 13 euro del credito residuo calcolati sulle tariffe roaming all’ingrosso.

Per un cliente con navigazione illimitata e abbonamento da 70 euro al mese, potrà navigare all’estero al prezzo all’ingrosso fino a un totale dati pari al doppio dell’abbonamento (140 euro).

L’entrata in vigore delle nuove regole è legata inoltre al via libera sulle nuove tariffe all’ingrosso. Ma anche in questo caso gli stati membri sono tutt’altro che unanimi, con i paesi nordici che spingono per abbattere al minimo le tariffe (per favorire i connazionali che per turismo si trovano all’estero) mentre i paesi del Sud Europa chiedono tariffe più consistenti per coprire il traffico prodotto dai turisti che occupa in maniera consistente le loro reti.

“Spetta ora agli stati membri far succedere tutto questo, non possiamo andare avanti a meno che non diano il loro accordo”, per questo “speriamo nel loro aiuto la prossima settimana”, ha auspicato il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale Andrus Ansip.

Secondo alcuni analisti l’abolizione del roaming è un danno per le telco e la concorrenza.

Il fronte europeo è spaccato. Da un lato, c’è il fronte degli operatori che hanno prezzi domestici più alti o che si trova in paesi (soprattutto del Sud Europa) a vocazione più turistica, con un flusso di visitatori esteri più forte di altri. Questo fronte spinge per fissare le tariffe all’ingrosso per gli operatori esteri a 10 euro per Gb, di più rispetto alla proposta di 8,50 euro per Gb avanzata a giugno dalla Commissione.

Dall’altra parte, ci sono gli operatori che hanno tariffe domestiche più basse o che si trovano in paesi a scarsa vocazione turistica (paesi del Nord Europa). Ebbene, gli operatori di questi paesi temono un salasso derivante da tariffe all’ingrosso troppo elevate per navigare all’estero, che dovrebbero pagare ogni volta che i loro clienti andranno all’estero per vacanza. Per questo stanno spingendo per fissare i prezzi all’ingrosso a 4 euro per GB.

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