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Rinnovabili in crescita globale del 10% nel 2022, ma la domanda di energia elettrica è in calo del 2,4%

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Domanda di energia in calo a livello mondiale

L’estrema volatilità dei prezzi delle materie prime, il rallentamento mondiale della crescita economica, l’incertezza dei mercati legata alla guerra in Ucraina, sono tutti fattori chiave che stanno impattando fortemente sul comparto energetico.

Nel Rapporto sul mercato energetico, l’Iea, l’Agenzia internazionale per l’energia, ha stimato una domanda di energia elettrica in progressivo calo nei prossimi trimestri: “Dopo un incremento del 6% nel 2021, dovuto alla rapida ripresa economica e all’allentamento di lockdown e restrizioni legate alla pandemia di COVID-19, prevediamo che la domanda di energia elettrica rallenti al 2,4% nel 2022, più o meno come la media degli anni dal 2015 al 2019“.

A questo dato consegue una diminuzione anche delle emissioni inquinanti legate alla generazione di elettricità: “Dopo aver raggiunto il massimo storico nel 2021, le emissioni di CO2 del settore elettrico globale dovrebbero diminuire nel 2022, anche se attorno all’1%”.

È il momento delle fonti rinnovabili

L’agenzia ha poi affermato che le fonti energetiche rinnovabili stanno crescendo più velocemente della domanda e stanno sostituendo i combustibili fossili in molti settori economici, con forti aggiunte di capacità installata che aiutano la produzione globale di energia pulita verso una crescita di oltre il 10% nel 2022.

Parallelamente, l’Unione europea si sta attrezzando per ridurre la dipendenza dalle importazioni russe di combustibili fossili, accelerando proprio la transizione verso l’energia green.

L’attuazione del piano ‘REPowerEU‘ della Commissione europea accelererebbe notevolmente la diffusione delle energie rinnovabili nei prossimi anni, raddoppiando la loro quota nel consumo finale lordo di energia dell’UE dal 2020 al 2030 e riducendo significativamente l’uso di combustibili fossili”, si legge nel commento dei ricercatori.

Le incertezze legate ai prezzi dei combustibili fossili

C’è poi il problema dei prezzi dei combustibili fossili, da cui è generato un significativo volume di energia elettrica: “Nella prima metà del 2022, i prezzi del gas in Europa sono quadruplicati e il carbone più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2021, con il risultato che i prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono più che triplicati in molti mercati”.

Questo è uno degli elementi di maggiore incertezza e guardando al 2023 l’Iea stima che proprio i prezzi estremamente alti dei combustibili fossili possano influenzare ancora una volta negativamente l’andamento mondiale della domanda di energia elettrica.

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