I dati

Rinnovabili: +34% di installazioni in Italia nel primo semestre 2021, ma a rilento. Cingolani: “Burocrazia pesantissima”

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Crescono le installazioni di rinnovabili nel nostro Paese, solo nel secondo trimestre del +70% a 272 MW, ma il problema delle autorizzazioni frena il settore, così fondamentale per la transizione energetica ed ecologica. Cingolani all’Espresso: “Se per avere un permesso devi aspettare mille giorni, non investi”.

I nuovi dati sulle fonti rinnovabili

La questione delle fonti energetiche rinnovabili o FER è e rimane centrale per accelerare la transizione energetica ed ecologica in Italia e non solo. Secondo l’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, in Italia, nel primo semestre 2021, si registra un totale cumulato tra fotovoltaico, eolico ed idroelettrico di 452 MW, con un incremento del +34% su base annua.

Un dato certamente positivo, anche perché solo nel secondo trimestre dell’anno le nuove installazioni FER hanno registrato un aumento del +70% a 272 MW, con andamenti positivi per tutti i comparti: fotovoltaico (+47%), idroelettrico (+455%) ed eolico (+21%).

Il problema delle autorizzazioni per le nuove installazioni

Il problema è che, malgrado questo trend in crescita, è emerso in realtà un rallentamento per i comparti fotovoltaico ed idroelettrico e la causa è stata individuata nel problema delle autorizzazioni, su cui anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è intervenuto nei giorni scorsi.

Si spera che i provvedimenti legislativi sulle semplificazioni sortiscano effetti concreti nell’accelerare le tempistiche autorizzative”, è sottolineato nel commento ai dati di ANIE Rinnovabili.

Considerando l’attuale capacità FER installata, di circa 56,5 GW, e gli obiettivi al 2030, assume sempre più rilevanza mantenere il parco di generazione rinnovabili in condizione di efficiente utilizzo e promuovere le attività di revamping e repowering”, hanno suggerito i ricercatori.

Il Decreto Semplificazioni

Lo stesso Cingolani è tornato sul tema, in un’intervista di oggi su L’Espresso, dichiarando: “Abbiamo una burocrazia pesantissima. Se per avere un permesso devi aspettare mille giorni, non investi. Perciò il governo ha lavorato sul decreto semplificazioni, per snellire l’iter autorizzativo e potenziare la commissione che fa la valutazione d’impatto ambientale. Vedremo se queste nuove regole più agili funzionano, ma l’obiettivo prioritario è aumentare la nostra capacità di costruire impianti”.

Alcuni giorni fa il ministro aveva dichiarato in un’altra intervista per Rai Radio Uno che “La cosa più importante è accelerare sull’installazione di rinnovabili, così ci sganciamo più rapidamente possibile dal costo del gas”, riferendosi all’atteso aumento della bolletta energetica per via del prezzo crescente del gas e delle quote di CO2.

Per rendere più rapida la diffusione delle fonti rinnovabili, ha spiegato Cingolani, è necessaria una reale semplificazione amministrativa relativa ai tempi necessari per le autorizzazioni: “Stimiamo che il Decreto Semplificazioni porti i giorni necessari per autorizzare un impianto per energia rinnovabile da 1200 giorni a circa un quinto complessivi”, cioè circa 240 giorni, più o meno 8 mesi.