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Riforma telecomunicazioni Ue, l’Europarlamento approva le nuove norme

Stamattina c’è stato il voto del Parlamento europeo sull’accordo provvisorio raggiunto in giugno con i Ministri UE (Consiglio) sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (EECC). Le nuove norme sono state approvate con 584 voti in favore, 42 voti contrari e 50 astensioni.

Incentivi al modello wholesale only

Il pacchetto, che dovrà essere attuato dai Paesi Ue entro due anni dopo il via libera formale del Consiglio atteso a dicembre, fornirà però soprattutto un quadro di regole chiaro per incentivare gli investitori a mettere risorse per lo sviluppo del 5G in Europa.

Per raggiungere il livello di investimenti nelle infrastrutture e nelle reti 5G necessario a soddisfare le esigenze di connettività, la nuova legislazione offre una maggiore prevedibilità degli investimenti e promuove la condivisione dei rischi e dei costi tra gli operatori di telecomunicazioni. In particolare il nuovo codice Ue delle tlc, tramite facilitazioni regolamentari, incentiva il ‘modello wholesale only’ – che è quello di OpenFiber in Italia -, ossia degli operatori che si occupano solo della rete e che non offrono servizi agli utenti finali come fanno invece gli operatori storici (verticalmente integrati) quali per esempio Deutsche Telekom, Telefonica o Tim.

Bruxelles ritiene che il modello ‘wholesale only’ elimini alla radice il conflitto d’interessi di chi ha la rete ma offre anche servizi ai consumatori finali, assicurando così un accesso all’infrastruttura non discriminatorio a tutti gli operatori e accelerando la realizzazione del 5G. Le nuove regole, inoltre, definiscono operatori ‘wholesale’ (‘solo all’ingrosso’) anche quelli che serviranno l’utenza business e il mercato della pubblica amministrazione, mentre non rientrano in questa categoria quegli operatori ‘incumbent’ che compiano una semplice separazione legale della rete mantenendo il controllo sulla società separata. Per gli operatori tradizionali si introducono infatti nuove norme sul co-investimento, con cui viene data loro la possibilità di mettersi insieme per investire in nuove reti, ma con valutazioni caso per caso per evitare problemi di concorrenza.

Tetto massimo di 19 centesimi per chiamate e 6 centesimi per sms

Tre i punti chiave su cui si sono confrontati i deputati europei: tetto massimo di 19 centesimi al minuto per chiamate transfrontaliere e di 6 centesimi per sms dal 15 maggio 2019; spettro radio compatibile con il 5G disponibile entro il 2020; sistema obbligatorio di allarme cellulare per le emergenze (“112 al contrario“).

I provvedimenti votati, si legge in una nota ufficiale, offriranno ai cittadini connettività ad alta velocità e renderanno le chiamate sicure e accessibili all’interno dell’UE, garantendo al contempo la necessaria prevedibilità per gli operatori di telecomunicazioni per stimolare gli investimenti nella rete internet ad alta velocità.

Il Codice offre agli operatori un ambiente di investimento più prevedibile, fondamentale per sviluppare le comunicazioni 5G”, ha dichiarato la relatrice e deputata del Partito Popolare europeo, Pilar del Castillo Vera.

Per raggiungere il livello di investimenti nelle infrastrutture e nelle reti 5G necessario a soddisfare le esigenze di connettività, infatti, la nuova legislazione offre una maggiore prevedibilità degli investimenti e promuove la condivisione dei rischi e dei costi tra gli operatori di telecomunicazioni.

Per quanto riguarda il tetto alle tariffe per chiamate ed sms, le nuove norme avranno il compito di proteggere meglio gli utenti di smartphone, compresi gli utenti di servizi basati sul web (Skype, WhatsApp, ecc.) e rafforza i requisiti di sicurezza, inclusa la crittografia.

Sarà inoltre introdotto il diritto di conservare il proprio numero di telefono fino a un mese dalla rescissione del contratto e il diritto al rimborso del credito prepagato non utilizzato al momento della risoluzione del contratto, nonché un indennizzo in caso di ritardo o abuso nel passaggio a un altro operatore.

Infine, gli Stati membri dovranno facilitare l’introduzione del 5G, mettendo a disposizione uno spettro adeguato entro il 2020, al fine di raggiungere l’obiettivo della “Roadmap UE 5G” di avere una rete 5G in almeno una delle principali città di ogni Paese dell’UE entro il 2020.

In caso di grave emergenza o catastrofe naturale o dovuta all’uomo, sfruttando il servizio d’emergenza 112, i cittadini colpiti potranno essere avvisati tramite SMS o applicazioni mobili.

Il voto ha riguardato anche l’Organismo dei Regolatori europei delle Comunicazioni Elettroniche (BEREC), con 590 voti in favore, 63 voti contrari e 23 astensioni.

A questo punto, dopo il voto dell’Europarlamento, manca solo l’approvazione formale del Consiglio. successivamente, gli Stati membri avranno due anni di tempo per adottare la legislazione nazionale di attuazione della direttiva. I massimali tariffari entreranno in vigore a partire dal 15 maggio 2019.

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