Il nuoco codice

Tlc Ue, ecco cosa si vota domani all’Europarlamento

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Sviluppo del 5G, tetti massimi alle tariffe per chiamate nell’UE ed sms, nuovo sistema di allerta per i cittadini in caso di emergenza, più trasparenza nei contratti e stimolo agli investimenti in banda ultralarga: dopo il via libera del Parlamento sarà la volta del Consiglio dei ministri Ue sulle Tlc.

Finalmente, dopo un lungo percorso durato anni, il Parlamento europeo è chiamato domani al voto sulle novità contenute nel nuovo codice delle telecomunicazioni (“European electronic communications code”).

Gli obiettivi di questo nuovo pacchetto sono diversi: accelerare lo sviluppo del 5G e delle sue infrastrutture, porre dei tetti massimi ai costi delle chiamate all’interno dell’Union europea, sostenere con maggior vigore gli investimenti in banda ultralarga (BUL), introdurre un sistema di allerta (servizio 112) per informare tempestivamente i cittadini in caso di emergenze e disastri.

Il voto dell’Europarlamento, come detto ci sarà domani, poi, una volta ricevuto il via libera, il pacchetto delle telecomunicazioni passerà al vaglio Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni dell’Ue il prossimo 4 dicembre.

L’idea di base è arrivare al 15 maggio 2019 e poter offrire ai cittadini europei la possibilità di telefonare ad un massimo di 19 centesimi per le chiamate tra Paesi europei e ad un massimo di 6 centesimi per i messaggi di testo.

Le nuove regole sono tese a “stimolare la spesa in reti ad alta capacità e incoraggiare la promozione della connettività di nuova generazione, soprattutto nei servizi

Non meno importanti le novità per quanto riguarda la trasparenza nella tariffazione e nei contratti: gli utenti avranno più diritti per rescindere o modificare gli abbonamenti, anche quelli tv-telefono-internet, nonché il diritto ad un contratto più chiaro, anche nei consumi e nei relativi costi per fascia oraria e giornalieri.

Secondo gli esperti, il voto di domani potrebbe avere un rilevante impatto anche sul dibattito interno al nostro paese, relativo a infrastrutture per la BUL e relative policy.

Le nuove disposizioni europee, infatti, secondo quanto riportato dall’Ansa, “potrebbero indicare una serie di criteri e requisiti restrittivi per identificare i veri operatori ‘wholsale only ai quali sono destinati i vantaggi regolamentari previsti dalla stessa normativa”.

Benefici e agevolazioni di cui, seguendo questo ragionamento, non si potrà usufruire nel caso in cui il controllo della rete sia in mano agli incumbent.