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Riforma del copyright, il Parlamento Ue contro il geoblocking

Unione europea

Il Parlamento Ue al lavoro sulla riforma del diritto d’autore che è anche una delle 16 priorità della strategia della Commissione europea per la realizzazione del Mercato Unico Digitale.

Uno dei aspetti chiave di questa riforma, sulla quale sta lavorando il Commissario Ue alla Digital Economy Günther Oettinger, che oggi incontrerà i membri la Commissione Cultura del Parlamento Ue, è la cosiddetta ‘Freedom of Panorama’ (Libertà di panorama), cioè la possibilità di fotografare e condividere liberamente immagini di edifici e monumenti di una data città.

Una libertà questa sostenuta fortemente da Oettinger.

Il Parlamento Ue ha respinto la proposta di limitare il diritto di fotografare liberamente spazi pubblici.

“Questa decisione – ha spiegato la relatrice Julia Reda (Partito tedesco dei pirati) – evidenzia un messaggio fondamentale: la futura proposta di riforma del Commissario Oettinger (che sarà pronta entro fine anno, ndr) deve riflettere il ruolo essenziale e diverso delle eccezioni”.

In altre parole, ha precisato la Reda, bisogna dare “agli autori la libertà di creare, agli utenti una certezza del diritto per le loro azioni quotidiane e a tutti l’accesso alla cultura e alla conoscenza”.

Il Parlamento Ue ritiene che le future proposte devono riformare le disposizioni Ue sul diritto d’autore per adattarlo all’era digitale, assicurando un giusto equilibrio tra i diritti e gli interessi dei creatori e quelli dei consumatori.

Alla base la necessità di contrastare anche la pirateria online, ancora molto diffusa in Europa.

Una battaglia che in Italia ha prodotto già i primi risultati a 15 mesi dall’adozione del Regolamento Agcom sul diritto d’autore online.

Per queste ragioni, gli eurodeputati chiedono alla Commissione soluzioni per migliorare l’accesso ai contenuti online in modo transfrontaliero, riconoscendo l’importanza delle licenze territoriali specie per la produzione cinematografica.

La risoluzione (non legislativa) del Parlamento Ue sulla riforma del copyright è stata approvata la scorsa settimana con 445 voti, 65 contrari e 32 astensioni.

Nel mirino le pratiche di geoblocking

L’Europarlamento spiega le ragioni di questo voto.

“Troppo speso gli utenti – si legge nella nota – si vedono negato l’accesso ad alcuni servizi di contenuti per ragioni geografiche”.

Sotto la lente ci sono le pratiche di geoblocking.

Per gli eurodeputati, queste “non dovrebbero impedire alle minoranze culturali che vivono negli Stati membri di accedere a dei contenuti o servizi disponibili nella loro lingua”.

Il Parlamento Ue ha quindi invitato la Commissione a proporre soluzioni con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità transfrontaliera a servizi e contenuti protetti dal diritto d’autore.

Tuttavia, il Parlamento Ue ha riconosciuto “l’importanza delle licenze territoriali, in particolare per quel che riguarda il finanziamento della produzione audiovisiva e cinematografica che riflette la ricca diversità culturale dell’Europa”.

Nella Risoluzione il Parlamento Ue ha precisato che anche se la territorialità è legata all’esistenza dei diritti d’autore, non c’è alcuna contraddizione tra questa e il principio della portabilità dei contenuti. Anzi, gli eurodeputati sono a favore del più ampio accesso ai servizi online in tutta la Ue.

Secondo il Parlamento, la Commissione dovrebbe rivedere le eccezioni sul diritto d’autore in vigore nelle varie legislazioni in modo da adattarle meglio all’era digitale e studiare al contempo l’applicazione di norme minime.

“Bisogna anche analizzare la possibilità di introdurre un’eccezione – si legge ancora nella Risoluzione – che consenta alle biblioteche di prestare opere in formato digitale e agli scienziati di procedere al ‘text e data mining'”.

Il Parlamento, si precisa nella Risoluzione, “desidera delle misure che garantiscano una remunerazione equa e adeguata per tutte le categorie dei titolari dei diritti, in particolare per quel che riguarda la distribuzione digitale delle loro opere, e per migliorare la posizione contrattuale degli autori, interpreti o esecutori rispetto agli altri titolari dei diritti e agli intermediari”.

L’Europarlamento chiede, quindi, alla Commissione Ue di analizzare il potenziale impatto di un Titolo unico europeo sul diritto d’autore per tutto il territorio dell’Unione.

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