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Riconoscimento facciale, Vestager: “Domani non scatta lo stop, ma valuteremo i casi a rischio”

Vestager

Parlando del riconoscimento facciale con un gruppo di giornalisti giovedì scorso, riporta il sito Euractiv.com, la vicepresidente e commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager ha detto che “così com’è adesso”, il GDPR non consente di “usarlo“, perché non è possibile ottenere il consenso esplicito, come previsto dall’articolo 6 sulla “liceità del trattamento” del Regolamento Ue sulla data protection.

Vestager ha aggiunto, tuttavia, che ci sono eccezioni: il riconoscimento facciale può essere utilizzato per motivi di pubblica sicurezza, ed in questo caso le tecnologie dovrebbero poter identificare automaticamente le persone in modo lecito.

Cosa deciderà la Commissione europea domani quando presenterà il libro bianco sull’IA

Vestager ha spiegato che domani la Commissione non annuncerà nessun divieto, in questa fase, sull’utilizzo del riconoscimento facciale, ma rifletterà su come regolare gli aspetti più rischiosi di questa tecnologia nell’Unione europea.

“Quindi quello che diremo nel documento”, ha detto la commissaria ai giornalisti, “e che ci prendiamo una ‘pausa’, per valutare eventuali casi in cui il riconoscimento facciale dovrebbe essere autorizzato”.

Dunque libro bianco sull’IA, che sarà presentato domani dalla Commissione europea, non dovrebbe più contenere la raccomandazione esplicita di vietare l’utilizzo del riconoscimento facciale in spazi pubblici, (in un primo momento è emersa l’ipotesi di uno stop fino a 5 anni), ma lasciare, per il momento, agli Stati membri la decisione sulla tecnologia, perché l’obiettivo è stimolare il mercato digitale in Europa e allo stesso tempo definire nuove regole specifiche per la data protection applicata all’intelligenza artificiale e al riconoscimento facciale.

Una proposta legislativa entro l’anno

Il libro bianco sull’IA sarà il punto di partenza di una consultazione di 12 settimane. I risultati saranno utili per far delineare alla Commissione una proposta legislativa prevista per la fine di quest’anno.

La Cina ha i dati, gli Stati Uniti hanno i soldi e noi abbiamo lo scopo”, ha affermato Vestager riferendosi all’obiettivo dell’UE di raggiungere “l’eccellenza” nell’uso dell’IA. 

Infatti, l’obiettivo della Commissione Ue è creare entro la fine del 2020 un vero mercato unico per i dati che corrisponda al suo potere economico, dando la priorità a nove “settori strategici” tra cui salute, clima, agricoltura ed energia e dedicando fino a 6 miliardi di euro agli investimenti nei data center, secondo la strategia sui data visionata dal sito Euractiv.com.

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