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Ricarica veicoli elettrici, giro d’affari globale da 300 miliardi di dollari entro il 2027

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Entro il 2027 ci saranno in strada 137 milioni di veicoli plug-in in tutto il mondo, necessario diffondere in maniera capillare i punti ricarica e renderli facilmente accessibili ai consumatori. Il nuovo Rapporto di Juniper Research.

Ricavi in crescita per i fornitori di infrastrutture di ricarica in tutto il mondo

La rete di punti ricarica per veicoli elettrici è centrale per la diffusione e lo sviluppo della mobilità elettrica (eMobility), in città come nelle aree extraurbane. Secondo nuove stime Juniper Research, a livello mondiale, il mercato delle soluzioni per la ricarica di auto e altri veicoli elettrici genererà ricavi pari a 300 miliardi di dollari entro il 2027.

Una delle barriere principali per la diffusione della mobilità elettrica è proprio nella limitata presenza di punti ricarica sul territorio, secondo il Rapporto “EV Charging: Key Opportunities, Regional Analysis & Market Forecasts 2023-2027”.

Gli studiosi si attendono entro il 2027 la presenza in strada di 137 milioni di veicoli plug.in in tutto il mondo, quasi tre volte il dato stimato per il 2023 (circa 50 milioni di veicoli elettrici plug-in).

Le barriere alla diffusione dell’emobility

La paura di rimanere a batteria scarica e lontani da casa, perché non si ha nelle vicinanze un punto di ricarica facilmente raggiungibile, frena la migrazione dalla mobilità a combustibili fossili a quella elettrica.

Per questo c’è bisogno di intervenire in segmenti attualmente poco serviti, in particolare i trasporti pubblici e le flotte aziendali, come stanno facendo Siemens, ABB e ChargePoint, si legge nel commento di Jordan Rookes, autore del Report. I fornitori di infrastrutture e servizi devono diversificare il loro portafoglio soluzioni, andando oltre i soliti caricabatterie domestici e pubblici, iniziando a puntare segmenti di mercato alternativi e ad alta crescita per massimizzare la loro quota di mercato.

Al timore più comune di rimanere a piedi, piuttosto fondato se si prendono in considerazione le aree rurali e lontane dai centri abitati, si aggiungono altri fattori critici che impediscono al mercato dell’emobility di crescere: sistemi di pagamento non facilmente accessibili, costi troppo elevati, timori per i rincari dell’energia elettrica, limitata autonomia delle batterie.

Limiti che vanno superati il prima possibile se si vuole far decollare definitivamente l’emobility a livello mondiale, soprattutto a partire da nuovi accordi di collaborazione tra enti locali e imprese fornitrici di tecnologie e servizi, con nuove partnership, anche con le case automobilistiche e un maggior coinvolgimento dell’intera filiera.