le linee guida

Reti a banda ultralarga con fondi pubblici: al via consultazione Agcom su regole di accesso

di A.T. |

Allo studio, modelli di prezzo dei servizi all’ingrosso ‘a consumo’ e misure per la non discriminazione. Si valuterà anche la necessità di condizioni di accesso differenziate in base al modello di finanziamento, alle aree in cui verrà fatta l’infrastruttura e al modello di business.

La definizione di un quadro chiaro di regole per l’accesso alle infrastrutture a banda ultralarga che saranno costruite in Italia grazie ai finanziamenti pubblici previsti dal Governo per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale europea. È questo l’obiettivo principale della consultazione pubblica lanciata dall’Agcom, sulla base della quale verranno elaborate le Linee guida per le condizioni di accesso all’ingrosso alle reti destinatarie di contributi pubblici.

In particolare, spiega Agcom in una nota, “le linee guida sono volte a chiarire quali servizi di accesso all’ingrosso dovranno essere resi disponibili dall’operatore beneficiario del contributo e le relative condizioni di offerta tecniche ed economiche, tenendo conto dell’entità di finanziamento ricevuta”.

 

Triplice lo scopo della consultazione, che durerà 30 giorni. Innanzitutto quello di consentire agli operatori che parteciperanno alla gara per ottenere fondi pubblici volti alla realizzazione di infrastrutture ultrabroadband, di conoscere col giusto margine di anticipo quali saranno gli obblighi da ottemperare a fronte del finanziamento ricevuto.

In secondo luogo, la definizione di regole certe permetterà a imprese terze e consumatori di usufruire di servizi a banda ultra larga anche in quelle aree che per le loro caratteristiche demografiche od orografiche non attraggono investimenti privati. Si arriverà così al terzo obbiettivo, ossia quello di colmare il divario digitale che affligge l’Italia e tiene il nostro paese lontano dagli standard delle principali economie europee.

Le linee guida prospettano altresì la possibilità di “impiegare modelli di prezzo dei servizi all’ingrosso ‘a consumo’, idonei ad incentivare l’utilizzo da parte degli operatori delle infrastrutture finanziate e le misure necessarie per garantire l’applicazione del principio di non discriminazione”. Questo – spiega Agcom – con l’obiettivo di incentivare gli investimenti da parte degli operatori concorrenti.

Nell’ambito della consultazione pubblica, informa infine Agcom,  si valuterà anche l’eventuale necessità di prevedere “condizioni di accesso differenziate al variare del modello di finanziamento adottato dalla stazione appaltante, del tipo di aree in cui verrà realizzata l’infrastruttura (bianca, grigia o nera) e del modello di business dell’operatore aggiudicatario (verticalmente integrato o “wholesale only”)”.