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Rete unica, quando anche Gubitosi reclamava la separazione della rete

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Nel 2007, all’epoca era amministratore delegato di Wind, Gubitosi chiedeva a gran voce la separazione della rete di Telecom Italia.

Oggi Luigi Gubitosi, Ad TIM, non vuole mollare la presa sulla futura rete unica di telecomunicazioni e reclama il controllo al 50,1% da parte di TIM

Eppure nel 2007, all’epoca era amministratore delegato di Wind, Gubitosi chiedeva a gran voce la separazione della rete di Telecom Italia

È stato uno degli 8 amministratori delegati dei principali gruppi tlc concorrenti all’ex monopolista, che il 5 luglio 2007 scrissero a Corrado Calabrò, all’epoca presidente di AgCom, per chiedere “una reale separazione della rete dell’ex monopolista”. 

La stessa richiesta che oggi è, invece, avanzata tra gli altri da Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, per una: “…rete unica delle tlc che deve essere neutrale, aperta a tutti, controllata da Stato/Cdp. La si può fare partendo da una scissione proporzionale di Tim fra infrastrutture e servizi”.

Inoltre, l’intervento sulla rete, sottolineavano ancora gli 8 amministratori delegati nella lettera inviata all’Agcom nel 2007: “…non può essere lasciato a una negoziazione tra Telecom Italia e l’Autorità”. 

Oggi è cambiato l’interlocutore principale. Il focus si è spostato su CDP. Ma è doveroso e inevitabile passare dal Parlamento, prima che venga presa qualsiasi decisione ufficiale di questa portata. 

Ma oggi Gubitosi con la sua nuova strategia fa gli interessi degli azionisti del gruppo TIM, a partire da Vivendi (24% del capitale Telecom), che l’ha indicato. Siamo, però, sicuri che il piano Gubitosi, che prevede una forte presenza di CDP nel capitale della nuova società della rete unica (per dare al progetto status di soggetto pubblico, in vista della richiesta di risorse economiche, di cui TIM ha assoluto bisogno, attraverso il Recovery Fund) e con una governance che rischia solo apparentemente di essere condivisa a garanzia della terzietà, sia anche nell’interesse del Paese?