Rete unica

Rete unica, per Intermonte ‘non sorprende che l’offerta per la sola NetCo perda quota’

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Perde appeal secondo la stampa l'ipotesi di un'offerta di Cdp sulla sola NetCo di Tim. Un cambiamento di sentiment che non stupisce gli analisti di Intermonte.

Sta perdendo appeal, secondo diverse fonti di stampa, l’ipotesi di un’offerta di Cdp sulla sola rete Tim, come previsto dal MoU in scadenza fra due giorni. Un cambiamento di sentiment che non stupisce gli analisti di Intermonte, secondo cui “Il venir meno dello scenario delineato da CDP per l’acquisto della sola NetCo non ci sorprende considerando le basse chance legate alla distanza sulle valutazioni e la posizione scettica sull’operazione più volte espressa dal governo”.

Meglio l’ipotesi di Opa totalitaria

Meglio l’ipotesi di Opa totalitaria, secondo gli analisti. “Un’OPA totalitaria finalizzata al delisting della Società ci sembra la strada preferibile e più market friendly: in questo scenario verrebbero infatti maggiormente tutelati ex ante gli azionisti di minoranza TIM grazie alla possibilità di essere liquidati ex ante con un premio cash senza essere esposti ad alcun execution risk legato al break up e alla successiva dismissione degli asset retail, mentre nello scenario della cessione della sola NetCo i soci TIM resterebbero azionisti di una società telefonica solo retail, il cui modello di business non ha precedenti nella industry e la cui sostenibilità finanziaria non risulta ad oggi ancora testata”.

Integrazione verticale mitigata da impegni o remedies

“Nel caso di eventuale OPA collettiva seguita dal break up degli asset retail, l’impegno finanziario per CDP potrebbe essere limitato dalla compartecipazione di altri soci (KKR, Macquarie) e della stessa Vivendi che potrebbe valutare di reinvestire nel veicolo – aggiungono gli analisti di Intermonte – Gli eventuali rischi di un’OPA sul 100% di TIM sono legati alla posizione dell’antitrust europeo da parte di un veicolo controllato da CDP ma riteniamo che l’integrazione verticale dovrebbe essere superata grazie alla cessione a termine degli asset retail di TIM, mentre i rischi di concentrazione verticale potrebbero essere mitigati dalla presentazione di impegni volontari (o imposizione di remedies) per la dismissione di asset in eccesso (partendo dagli asset in overlap tra la rete di Tim e quelli di OF)”.

Poste nel dossier rete unica? Poco plausibile

Infine, gli analisti considerano poco probabile l’ipotesi, anch’essa trapelata sui giornali, di un possibile coinvolgimento di Poste Italiane nel dossier Tim. “Da un punto di vista industriale non vediamo positivamente un eventuale coinvolgimento di Poste nel dossier Tim”, aggiunge Intermonte.