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Rete unica, la sentenza della Corte Ue mette le ali a Mediaset

Mediaset sugli scudi a Piazza Affari guadagna il 5,80% in apertura a 1,78 euro, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha bocciato la Legge Gasparri, che impediva a Vivendi di detenere il 28% del gruppo televisivo. La decisione dei giudici del Lussemburgo apre nuovi scenari nell’azionariato e nel futuro del gruppo di Cologno Monzese, che, venuti meno i paletti della Gasparri, potrebbe decidere a sua volta di entrare nel progetto rete unica. Dal canto suo, il titolo di Telecom Italia oggi in apertura cede lo 0,71% a 39 centesimi.

Rivoluzione Tlc e Media

Una rivoluzione bella e buona, che cambia in un colpo solo i contorni del mercato delle Tlc e media del nostro paese. Con conseguenze che si riverbereranno sicuramente anche sulla costituzione della nuova società della rete. Di certo, Tim è contraria all’ingresso di Mediaset nella nuova società della rete. L’ad di Tim Luigi Gubitosi non crede molto all’idea di un ingresso di Mediaset nella rete unica della banda ultra larga appena definita dall’accordo tra Tim e il governo. La sentenza della Corte europea, “non riguarda Tim ma un suo investitore (il suo primo azionista francese Vivendi, ndr) che è in trattativa con Mediaset”. “È una novità che non ci tocca direttamente, una partita in cui non siamo coinvolti – ha aggiunto – Mi rendo conto sia suggestivo vista la sentenza, ma il nostro accordo è stato precedente e non ha nessun collegamento con essa. Se ci fosse un interesse di qualcuno lo valuteremo ma non è ovvio, industrialmente parlando”. Mediaset, subito dopo la sentenza, aveva detto che avrebbe valutato “con il massimo interesse ogni nuova opportunità, già a partire dai recenti sviluppi sulla rete unica in fibra”.

Mediaset in rete unica? Gelo di Tim, Conte possibilista

Per Gubitosi, che parlava al Forum Ambrosetti a Cernobbio, soggetti come Mediaset, Netflix, o Disney “sono tipicamente fruitori della rete, ma non necessariamente azionisti: mentre è evidente il vantaggio di operatori tlc come Fastweb e Tiscali che hanno già aderito, e come auspichiamo fare con altri».

Poche ore prima il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, aveva detto: “La sentenza della Corte europea la leggiamo con attenzione. Ragionevolmente ci imporrà un intervento sulla Gasparri, vedremo”. E sulla rete unica: “È importantissima nell’ambito del Recovery Fund, è un progetto concreto da perseguire nel più breve tempo possibile per dare accesso a internet a condizioni vantaggiose a tutti. Sarà un’infrastruttura aperta e inclusiva per tutti i gestori”. Talmente inclusiva che all’ipotesi che ci entri anche Mediaset il premier aveva replicato: “Perché no?”.

Rete unica, Salvini ‘Sto con Bollorè’. E si schiera contro le imprese italiane

Sempre in tema rete unica, da Cernobbio è arrivato anche il parere di Matteo Salvini, leader della Lega. Doppio messaggio del leader della Lega. Il primo a favore di Vincent Bolloré, per dirgli che se andasse al governo potrà contare su di lui. Il secondo a Berlusconi, a cui comunica di essersi schierato con il suo peggior avversario. Un elemento di negoziazione interno al centrodestra? “Io sono sempre un sostenitore del libero mercato, quindi un ruolo dei francesi non solo non mi preoccupa, ma se c’è un piano industriale, sono i benvenuti – ha detto Salvini – Cdp ha un ruolo fondamentale e strategico nel sostegno alle imprese italiane”.

Per quanto riguarda la necessità di cambiare la Legge Gasparri, alla luce della decisione della Corte di Giustizia sulla partecipazione di Vivendi in Mediaset, “Guardiamo avanti e andiamo avanti. Sarà uno dei principali temi di cui ci occuperemo come prossimo governo, perché questo governo non andrà avanti a lungo”.

“La Cina è una dittatura comunista, in Cina non c’è democrazia, non c’è libertà di impresa né di pensiero: ogni centesimo di euro di investimento cinese, a prescindere da quelli del calcio che riguardano l’Inter che non mi toccano, in infrastrutture sensibili va ponderato e in certi casi per quanto mi riguarda bloccato”.

Secondo Salvini, “è inaccettabile che nel consesso europeo l’Italia sia vissuta come la quinta colonna cinese, come l’avamposto cinese, il cavallo di Troia della dittatura cinese, questo non mi tranquillizza. Non so se è gratis o meno, però non è una scelta di campo saggia”.

Rete unica, Patuanelli ‘Fatto passo in direzione giusta’

“Sulla rete unica siamo giunti a fare un primo passo nella direzione giusta. E’ un tema che abbiamo affrontato in modo serio e profondo”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli a Cernobbio.

Pisano: ‘Rete unica sia a prova di futuro’

Sulla rete unica a banda larga “è importante non solo la composizione societaria. Anche il risultato finale tecnico non va messo in secondo piano. Sia la rete sia gli altri strumenti di cui ci avvaliamo per le nostre infrastrutture hanno bisogno di utilizzare delle tecnologie che siano a prova di futuro, di futuro prossimo”. Lo ha detto il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, nel suo intervento al forum Ambrosetti di Cernobbio. “Questo significa che dobbiamo dotarci fin da subito di tecnologie che non devono essere immediatamente superate da tecnologie più efficienti e meno costose. O almeno devono poter essere aggiornate”, ha aggiunto. Inoltre, ha spiegato Pisano, “dovremo fare conti con il 5G. E’ importante iniziare a prendere in considerazione la quinta generazione di connettività mobile ed essere lungimiranti nella nostra visione delle infrastrutture”.

Starace (Enel) ‘ A noi interessa cablare, il resto meno’

Enel sarà della partita sulla rete unica per la banda ultra larga in Italia o farà spazio a un altro investitore, forse il gruppo australiano Macquarie? “A noi interessa solo cablare, il resto meno”, ha detto Francesco Starace, amministratore delegato del gruppo elettrico. In questi giorni sarebbe attesa l’offerta vincolante del gruppo australiano.

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