Dossier rete unica

Rete unica, interrogazione della Meloni alla Vestager ‘Rischio aiuti di Stato a Tim da Recovery Fund’

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L’interrogazione sull’incompatibilità dell’utilizzo dei fondi del Recovery Fund con il Progetto di rete unica di Tim presentata stamane da Carlo Fidanza, Capodelegazione di FdI nel gruppo Conservatori e Riformisti Europei al Parlamento europeo.

Sul progetto rete unica di Tim, Fratelli d’Italia si rivolge direttamente alla vicepresidente della Commissione Ue responsabile della Concorrenza Margrethe Vestager, con una interrogazione presentata dal Gruppo Conservatori e Riformisti Europei al Parlamento europeo di cui fa parte. Dopola mozione in otto punti presentata la scorsa settimana in Italia dal leader Giorgia Meloni, stamane è stato Carlo Fidanza, Capodelegazione di FdI e membro della Commissione Mercato interno e Protezione dei consumatori del Parlamento Europeo, a presentare l’interrogazione, che in sintesi interroga Vestager sulla liceità di usare i fondi de Recovery Fund per una società della rete unica a controllo prevalentemente privato e verticalmente integrata.  

Meloni: interrogazione alla Vestager su rischi di aiuti di Stato a TIM incompatibili con regole Ue per l’uso fondi del Recovery Plan

Il Vice Presidente della Commissione europea Margrethe Vestager sa bene che solo una rete non verticalmente integrata può garantire indipendenza e terzietà. Altrimenti il rischio che corriamo in Italia è una ri-monopolizzazione del settore delle telecomunicazioni sotto il controllo dell’incumbent nazionale – ha dichiarato Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia e del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei – Ciò causerebbe gravi problemi di concorrenza con implicazioni negative per i concorrenti, per i consumatori e per lo sviluppo di nuove reti ad altissima capacità in Italia”.

Il governo italiano sembra indicare che la rete unica sarà uno dei pilastri del suo piano di ripresa per il settore digitale, che sarà sottoposto alla Commissione UE nel procedimento di assegnazione dei fondi della RRF (Recovery Resilience Facility). Da qui la richiesta alla Vicepresidente Vestager se il tema sia o meno oggetto di discussione tra la Commissione UE e il governo italiano.

Meloni: ‘Finanziamenti del Recovery Fund come aiuti di Stato’

Considerando che i finanziamenti effettuati nell’ambito della Recovery Resilience Facility conteranno come aiuti di Stato e che quindi dovranno essere assegnati solo a seguito di gare eque, trasparenti ed aperte – ha concluso Giorgia Meloni –  l’eliminazione di ogni concorrenza dovuta alla creazione di una rete unica, controllata in tutto o in parte da una società privata, potrebbe rendere la concessione dei finanziamenti della RRF per progetti infrastrutturali un aiuto di stato incompatibile con il diritto europeo della concorrenza”.

Butti: ‘No ritorno al monopolio’

Secondo Alessio Butti, promotore nel Parlamento italiano della mozione sul futuro della rete di tlc: “Se l’Italia creasse questo anomalo precedente, sarebbe un ritorno al monopolio dopo venti anni, un brutto segnale di restaurazione nel cuore dell’Europa, proprio mentre abbiamo bisogno di reti che usino tecnologie in fibra FTTH, servizi efficienti ed offerti in tutta sicurezza e in difesa di ogni prerogativa di sovranità digitale nazionale ed europea”.

Fidanza: ‘Rimonopolizzazione della rete ritorno al passato’

Infine, per Carlo Fidanza, Capodelegazione di FdI e membro della Commissione Mercato interno e Protezione dei consumatori del Parlamento Europeo, che ha presentato l’interrogazione: “Qualsiasi processo di ri-monopolizzazione della rete di tlc rappresenta un ritorno indietro nel tempo ed un attacco ai diritti dei consumatori, che guardano a servizi competitivi e accessibili a prezzo equo. Ci auguriamo che il Vice Presidente Vestager confermi questa impostazione”.

La sintesi dell’interrogazione

Di seguito il contenuto dell’interrogazione a Margrethe Vestager per bullet:

  • La Vicepresidente Vestager ha dichiarato che per creare una rete unica nazionale di telecomunicazioni è possibile immaginare singoli operatori all’ingrosso a livello nazionale, ma questi dovrebbero essere indipendenti, wholesale only e senza legami verticali con operatori al dettaglio (retail).
  • Dalla stampa apprendiamo invece che il governo italiano sta operando per creare questa rete mediante l’unione delle infrastrutture dell’incumbent nazionale (TIM) e del principale concorrente (Open Fiber) senza chiarire come intenda garantire che la rete sia indipendente e non verticalmente integrata.
  • La creazione di una rete unica, controllata in tutto o parzialmente da una società privata, con ogni probabilità renderebbe la concessione dei finanziamenti della RRF per progetti infrastrutturali un aiuto di Stato incompatibile con il diritto europeo della concorrenza.
  • Quanto sopra risulta al momento oggetto di discussione con il governo italiano?
  • Come si intende garantire che la competitività del mercato italiano delle telecomunicazioni sia tutelata e che le risorse del piano RRF non vengano spese illegalmente e con alte probabilità di essere sprecate?”.