Il Rapporto

Rete mobile: nel 2021 crescono traffico dati globale (+31%) e CO2 emessa (+2%). L’energia pulita copre solo il 18% dei consumi

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Gli smartphone e gli altri device connessi alla rete mobile alimentano il flusso dei dati e consumano sempre più energia elettrica, emettendo gas serra. L’obiettivo (lontano) della mobile industry è zero emissioni entro il 2050, ma bisogna sfruttare di più le fonti rinnovabili e l’efficienza della rete 5G.

Sempre più connessi sulla rete mobile

L’anno passato, in tutto il mondo, ogni singolo smartphone ha consumato mediamente 11,4 gigabytes di dati al mese, secondo dati Statista, con picchi di 18,4 GB in India e 15 GB sia in Europa, sia in Nord America. Siamo sempre più connessi e la rete mobile è ormai un punto di riferimento per ogni attività.

Entro il 2026 l’asticella si alzerà a 34 GB per smartphone al mese a livello globale e il Nord America sarà il continente con la media più alta: 52 GB di dati per apparecchio/mese.

Questo lo scenario generale, un quadro di incremento costante di utilizzo della rete, di nuove infrastrutture sempre più diffuse e capillari, in cui solo durante lo scorso anno sono stati venduti 1,43 miliardi di smartphone, con un tasso di penetrazione del 78%.

Un’ecosistema che cresce, ma obiettivi green troppo a lunga scadenza

Un ecosistema mobile che il 5G non farà che accrescere e che per funzionare ha bisogno di energia, sempre più energia. Secondo la GSMA, il numero di operatori di rete mobile che si è detto già impegnato a ridurre il proprio impatto ambientale è aumentato del 50% nell’ultimo anno.

Il 62% delle società di telecomunicazioni mobili ha già pianificato le zero emissioni come obiettivo generale, ma solo entro il 2050. Troppo tardi, anche rispetto alle altre industrie.

Rinnovabili marginali

Attualmente, anche grazie all’attivazione delle prime reti 5G nelle principali metropoli del pianeta e nei distretti industriali più grandi, il settore è riuscito a contenere l’aumento di consumo di energia elettrica, che è stato del +5%, mentre le emissioni inquinanti sono aumentate del +2% nel 2021.

Il problema è che di questi consumi energetici solo il 18% è coperto da fonti rinnovabili, anche se in aumento rispetto al 14% del 2020.

C’è da fare molto di più, sia per il presente, sia soprattutto per i prossimi anni, se si vuole davvero decarbonizzare l’industria delle tlc mobili.

Coalizioni per reti sostenibili

In Europa, dall’anno scorso esiste un network di operatori, del calibro di Deutsche Telekom, Orange, Telefónica, Telia Company e Vodafone, che offrono ai propri clienti un sistema di eco rating per stabilire quanto uno smartphone sia green e che impatto ambientale può generare.

Vodafone, inoltre, è uno dei pochi operatori al mondo che ha decarbonizzato al 100% la propria rete, grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili per alimentarla, anticipando al 2025 gli obiettivi di zero emissioni.

Sempre durante il 2021, i ceo di Accenture, Aruba, Atos, Beyond, Bolt, Dassault Systèmes, Deutsche Telekom, Ericsson, Ibm, Liberty Global, Microsoft, Nokia, Nos, Orange, Ovh Cloud, Proximus, Sap, Scaleway, Schneider Electric, Shift, Tdc, Telefonica, Telekom Austria, Dna-Telenor, Telia e Vodafone hanno aderito alla European Green Digital Coalition.

L’obiettivo della coalizione per un digitale più green è sviluppare e diffondere servizi digitali più verdi ed efficienti, offrendo nuovi strumenti per misurare l’impatto delle tecnologie sull’ambiente.