L'infrastruttura

Rete Lepida, iniziata la migrazione DWDM e l’Emilia Romagna vola sui 100Gbps

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Attualmente, “sono stati migrati 108 Enti e tre MAN cittadine, di Ferrara, Ravenna e Faenza”, mentre “tra gli Enti migrati, ci sono 8 sedi dell’Università e 10 sedi di Aziende Ospedaliere”.

La tecnologia DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing) è oggi utilizzata per aumentare la quantità di banda disponibile su una rete in fibra ottica. In Emilia Romagna la Rete Lepida ha iniziato la sua migrazione sulla nuova infrastrutture che si basa proprio su tecnologia DWDM.

Un passaggio tecnologico, si legge in una nota Lepida, che “poggia integralmente sugli asset civili, ottici e infrastrutturali dell’attuale Rete Lepida” e che “prevede solo il cambiamento degli apparati che realizzano il DWDM, procede, anticipando alcune delle funzionalità da attivare rispetto ai tempi immaginati in fase di progettazione preliminare, coinvolgendo ormai quasi il 50% del territorio regionale”.

Attualmente, “sono stati migrati 108 Enti e tre MAN cittadine, di Ferrara, Ravenna e Faenza”, mentre “tra gli Enti migrati, ci sono 8 sedi dell’Università e 10 sedi di Aziende Ospedaliere”.

La migrazione era iniziata a giugno dello scorso anno, dalle città di Bologna e Ferrara, con l’attivazione del primo anello di comunicazione, che doveva costituire “la prima delle autostrade a molte corsie sulla quale saranno deviati progressivamente i traffici degli enti“.

In termini di novità nella struttura di rete, sono state introdotte alcune soluzioni avanzate: “la completa magliatura dei quattro POP di instradamento orientali”, “l’incapsulamento dei flussi di aggregazione verso i POP di instradamento alla velocità di 100Gbps”.

Successivamente, si legge nella nota, sarà possibile raggiungere anche il principale punto di interscambio italiano, il MiX di Milano alla velocità di 200Gbps con un circuito che ridonda quelli esistenti.