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Reddito di cittadinanza erogato e tracciato con l’app ‘io.italia.it’

Nella nota di Aggiornamento del Def 2018 è prevista l’erogazione del reddito di cittadinanza “in via completamente digitale”. Così lo staff del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha chiesto al Team digitale una soluzione tecnologica per il sussidio, che è stata trovata in io.italia.it, l’app ideata per rendere digitali i servizi della PA. L’annuncio è stato dato da Diego Piacentini, il commissario straordinario uscente per l’Agenda digitale: “l’app io.italia.it servirà anche a tracciare il passaggio dei soldi del reddito di cittadinanza e valutare se il sistema funziona o no”, ha detto Piacentini nella videointervista al Corriere.it.

Ma tecnicamente come funziona l’app io.italia.it per erogare e tracciare il reddito di cittadinanza?

“Permette ai cittadini di ricevere messaggi dalla pubblica amministrazione, esprimere preferenze. La stiamo testando con sette comuni e amministrazioni con alcuni servizi. Ci sono Milano, Torino, Palermo, Cagliari, ma anche piccoli comuni. È l’app del cittadino”, ha precisato Diego Piacentini alla guida del Team digitale che ha suddiviso il progetto in “4 blocchi tecnologici: chi ne ha diritto; qual è il passaggio dei soldi dallo Stato al cittadino; qual è il passaggio dei soldi dal cittadino al mercato; la valutazione a posteriori della policy attraverso i Big Data. Quest’ultimo è il più importante, quello che permette di rispondere alla domanda: ha funzionato questa policy, sì o no?”, ha aggiunto il Commissario straordinario che a fine mese lascerà l’incarico.

I 4 requisiti per ricevere il reddito di cittadinanza

Per finanziare il bonus lo Stato dovrebbe stanziare dagli 8 ai 9 miliardi. E chi potrà beneficiarne? I cittadini in possesso di 4 requisiti:

Per tre mesi 780 anche alle aziende che assumono? 

Il premier Conte ha annunciato la possibilità di assegnare il reddito di cittadinanza a determinate aziende: “Stiamo pensando di dare per tre mesi i 780 euro alle aziende che assumono e di spingere le persone ad accettare posti di lavoro non solo nella propria Regione”. 

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