Il Debutto

RaiWay sbarca a Piazza Affari. Già incassati 240 milioni di euro

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Sbarco in Borsa oggi per RaiWay. Soddisfazione del presidente Cammillo Rossotto: ‘Abbiamo appena incassato 240 milioni di euro. Vogliamo essere la maggiore tower company italiana’. Sulle torri Wind valutazione in corso.

Oggi il gran debutto a Piazza Affari di RaiWay, la società delle torri di broadcasting che fa capo alla Rai.

In apertura il titolo guadagnava +2% a 3 euro ed è arrivato a +4,68% verso la chiusura.  Il prezzo dell’Ipo era stato fissato a 2,95 euro, nella parte bassa della forchetta (2,95-3,5 euro).

Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, a margine della cerimonia di quotazione, ha commentato che il successo dell’offerta delle azioni RaiWay “significa che c’è interesse per l’Italia” e per “le storie che potenzialmente possono avere successo“.

RaiWay, ha aggiunto il Dg, “è una società solida con un management di grande esperienza Credo che l’interesse di tutti i grandi nomi, nessuno escluso, sia un grandissimo riconoscimento alla qualità di RaiWay”.

 

Ricorre a una metafora il presidente di RaiWay, Camillo Rossotto, per commentare lo sbarco in Borsa di RaiWay.

“E’ nato un maschietto – ha scherzato Rossotto – pesa 2,95 chili e la sua mamma sta molto bene perché ha appena incassato 240 milioni di euro“.

Rossotto ha inoltre ricordato che il percorso che ha condotto l’azienda a Piazza Affari è stato tutt’altro che agevole per via della volatilità sui listini azionari oltre che per la protesta dei sindacati che oggi, come annunciato, dovrebbero presentare ricorso contro questa quotazione.

“Eravamo pienamente consapevoli che c’era mare forza sette – ha sottolineato Rossotto – ma abbiamo cazzato le vele e siamo usciti in mare aperto, convinti che saremmo tornati in porto vincitori, sani e salvi”.

Nell’ambito del collocamento istituzionale sono arrivate richieste da 73 richiedenti: 30 investitori qualificati in Italia e 43 investitori istituzionali all’estero. Le azioni sono state assegnate a 69 richiedenti: 27 Italia e 42 dall’estero.

La parte del leone l’hanno fatta americani e inglesi che continueranno a compare. Per la società delle torri di broadcasting (2.300) che fa capo alla Rai in prima fila c’è il fondo UsaBlackRock, già presente nel capitale di Unicredit, Telecom e Generali. E che adesso potrebbe risultare primo socio di RaiWay dopo la Rai. Il governo ha, infatti, deciso che il 51% deve restare in mano pubblica. In corsa anche la londinese Henderson e l’hedge fund statunitense Amber. Parliamo di quote al di sopra il 2%.

“Ci sono una settantina di fondi, sui 120 circa che abbiamo visto, tra cui il colosso americano BlackRock, nel capitale sociale di RaiWay dopo la quotazione in Borsa”, ha confermato Rossotto.

I fondi, ha spiegato, hanno “quote consistenti” e BlackRock, in particolare, è sopra la soglia rilevante del 2%.

Per Rossotto, “La presenza di BlackRock, in particolare, è un segnale importante perché in questo mercato è fondamentale e importante essere attraenti anche per fondi inglesi e americani“.

“Il prezzo in questo mercato fa la differenza e la nostra posizione – ha precisato – è stata molto ferma”.

In merito alle voci secondo le quali RaiWay avrebbe presentato, insieme a un fondo, un’offerta non vincolante per le torri messe in vendita da Wind, Rossotto ha ammesso: “Siamo parte del processo in maniera attiva”.

“E’ un processo che sta andando avanti – ha aggiunto – siamo ingaggiati e valuteremo i passi successivi”. La società, comunque, “ha una ottima struttura finanziaria ed è in grado di partecipare ad operazioni di crescita non solo organica”, ha sottolineato il presidente di RaiWay.

“Vogliamo essere la maggiore ‘tower company’ italiana ed abbiamo grandi ambizioni di crescita”, ha concluso Rossotto.

Si apprende intanto che al sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai, molto attivo contro la privatizzazione di RaiWay, è stato assegnato il pacchetto minimo di mille azioni.

“Questo è solo il primo passo – scrive in una nota Usigrai -. A breve metteremo insieme tutti i dipendenti che hanno acquistato azioni per far sentire la nostra voce con la forza di una iniziativa collettiva. E’ e sarà il nostro modo per proseguire la battaglia contro la parziale privatizzazione della società che gestisce le torri di trasmissione”.

Usigrai intende far sentire la propria voce all’Assemblea degli azionisti per chiedere il “rilancio di un asset strategico che può e deve andare oltre il semplice servizio di trasmissione del segnale televisivo, guardando ad esempio allo sviluppo della banda larga mobile”.