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RaiWay, Camillo Rossotto: ‘Guardiamo con interesse a Wind ed Ei Towers’

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Parte oggi il road-show di RaiWay. L’Offerta pubblica di vendita (OPV) si protrarrà fino alle ore 12.00 del 13 novembre. Il giorno del debutto a Piazza Affari della società delle torri (2.400) che fa capo alla Rai dovrebbe essere il 19 novembre. Venerdì è arrivato il via libera della Consob, dopo quello di Borsa Italiana, alla pubblicazione del prospetto informativo.

Stamani, a margine della presentazione del progetto di quotazione della società, il presidente Camillo Rossotto ha dichiarato: “Ci aspettiamo un grande interesse dagli investitori istituzionali. Ci attendiamo che la maggior parte dell’interesse venga dagli Usa e dalla Gran Bretagna”.

Su una possibile integrazione con Ei Towers, ha risposto: “E’ un discorso che ci starebbe, però è futuribile”.

“In un Paese razionale” il fatto di avere “un operatore nazionale” sarebbe uno “scenario” che “avrebbe una logica“, ha spiegato Rossotto, sottolineando come “il punto chiave è che noi siamo nati organicamente, mentre loro sono cresciuti per acquisizioni”.

Per quanto riguarda invece le torri di Wind che presto potrebbero andare sul mercato, Rossotto ha puntualizzato: “Se le torri tlc” saranno “sul mercato, noi saremo un operatore che guarderà a questa offerta. L’interesse sarà per ‘operarle’, ma se si tratta di prendere una quota di capitale, la cosa non ci spaventa. Certamente non compreremmo le torri Wind da soli, ma riteniamo che possiamo mettere a disposizione il nostro know-how e in parte anche risorse finanziarie”.

Il presidente ha poi escluso che, di fronte a eventuali difficoltà di mercato, si possa pensare a un abbassamento del prezzo minimo stabilito nel range di valorizzazione.

“Escludo che si possa decidere di andare sotto il prezzo minimo. Non abbiamo intenzione di rivedere il range“, ha precisato Rossotto.

L’amministratore delegato di RaiWay, Stefano Ciccotti, ha aggiunto: “Non abbiamo ancora definito la politica completa del dividendo. Noi come gruppo manageriale pensiamo di poter proporre all’assemblea la possibilità di portare a dividendo il 100% dell’utile netto“.

L’Ad ha anche sottolineato l’interesse dell’azienda per “tutto ciò che porta valore alla nostra infrastruttura” e quindi attenzione del gruppo per quanto accade nel portafoglio delle torri.

“Stiamo guardando con interesse a quello che succede; c’è effervescenza. A noi non serve comprare torri, ma qualunque cosa porti valore sulla nostra infrastruttura di partenza ci interessa“, ha indicato Ciccotti.

L’Offerta pubblica di vendita (Opv) prevede la cessione da parte della Rai di una quota di minoranza di azioni ordinarie di RaiWay. Il governo ha fissato con una norma il limite massimo al 49%.

L’intervallo di valorizzazione indicativa è stato fissato compreso tra un minimo di 802,4 milioni di euro e un massimo di 952 milioni di euro, pari a una forchetta di prezzo tra un minimo di 2,95 euro per azione ed un massimo di 3,50 euro.

L’offerta globale riguarderà 83 milioni di azioni, pari appunto al 30,51% circa del capitale sociale della società. Come di prassi è previsto a favore dei coordinatori dell’offerta globale di un’opzione di sovrallocazione e di greenshoe per altre 12 milioni di azioni al massimo. In caso di adesione totale all’offerta e l’esercizio delle opzioni di sovrallocazione e greenshoe, l’offerta globale sarà così pari al 34,93% del capitale sociale di RaiWay.

I coordinatori dell’offerta globale sono Banca Imi, Credit Suisse e Mediobanca. Banca Imi sarà anche responsabile del collocamento per l’offerta pubblica e di sponsor.

In Borsa finirà quasi sicuramente il 35% del capitale, dopo l’esercizio della greenshoe da parte delle banche collocatrici. Soprattutto RaiWay sarà collocata a un prezzo interessante visto che è valutata meno dell’unico competitor quotato a Piazza Affari che fa da benchmark, Ei Towers, partecipata da Mediaset al 40%. Proprio questo fattore può essere l’elemento chiave che permetterà a RaiWay di non fare flop.

Si tratta in ogni caso di una cifra considerevole che permetterà alla Rai di far cassa, far fronte al taglio da 150 milioni chiesto dal governo e magari anche di chiudere in attivo il bilancio.

RaiWay può vantare una forte capillarità su tutto il territorio nazionale e le sue torri potrebbero essere usate anche per risolvere i problemi interferenziali delle Tv locali, come da tempo ci chiede la Ue, o per gli usi futuri sul mercato tlc.

Alcuni siti certificati, di buona qualità dal punto di vista tecnico, potrebbero, infatti, ospitare anche antenne che trasmettono in banda 800 o in futuro in banda 700, quindi anche LTE.

Tutto questo la rende pregiata.

L’approdo a Piazza Affari di RaiWay arriva in un momento particolarmente intenso per il settore delle torri.

Wind, controllata dalla russa Vimpelcom, ha infatti definito il processo di valorizzazione dei propri asset di trasmissione, possiede 6 mila torri stimate in 500-600 milioni di euro. Sul mercato, però, ne andrà solo una parte, tale da generare un margine operativo lordo di circa 50 milioni di euro per chi compra. Il ricavato dell’asta permetterà al gruppo di sanare i propri conti.

L’iter è già stato avviato con l’invio dei documenti a quattro pretendenti: Ei Towers, il fondo spagnolo Abertis (che ha comprato anche le torri di Atlantiandr), F2i e un quarto soggetto che ancora non è stato reso noto. Alcuni di questi soggetti stanno pure avvicinando i vertici di RaiWay, che puntano però alla Borsa.

E anche Telecom Italia sta valutando lo sbarco a Piazza Affari per le sue 8 mila torri, valutate circa 1 miliardo.

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