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Elettrificazione dei consumi, Raggi (Enel X): “Usare meglio l’energia per consumarne meno” (grazie alle rinnovabili)

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Secondo il responsabile della divisione nazionale del Gruppo Enel che si occupa di efficienza energetica e nuove tecnologie applicate al settore energetico, si avranno grandi vantaggi in termini di energia disponibile, di salute e qualità della vita, con ritorni calcolabili in 72 miliardi di euro entro il 2030 e un taglio del 30% delle emissioni di CO2.

Cresce la domanda di energia elettrica

Dopo un lieve calo della domanda di energia elettrica a livello mondiale nel 2020, dovuta allo shock collettivo legato all’arrivo della pandemia di Covid-19, l’anno passato si è registrato un incremento del +6% a 1.538 TWh. L’elettrificazione ha innescato un nuova fase storica?

Secondo stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) si è trattato dell’aumento più imponente avuto dal 2010 su scala mondiale. La metà di questa crescita si è misurata in Cina, con un +10% su base annua.

Dati che ci consentono di comprendere quanto il processo di elettrificazione dell’economia mondiale sia da un lato un processo inevitabile e dall’altro un percorso lungo non privo di criticità e di costi, sotto vari aspetti.

Fare a meno di petrolio, gas e carbone è quanto ci è chiesto dalla transizione ecologica in corso (o che dovrebbe essere in corso), ma anche dalle esigenze di guerra, visto che l’Europa importa dalla Russia il 40% del gas naturale di cui ha bisogno e il 26% circa del petrolio.

I vantaggi dell’elettrificazione

Questo significa, come ha spiegato Augusto Raggi, Head of Enel X Italia, in un suo post pubblicato su LinkedIn, che “con l’elettrificazione dei consumi, avremo bisogno di più energia”, ma allo stesso tempo, sempre grazie all’elettrificazione “useremo meglio l’energia e, di conseguenza, ne consumeremo meno”.

Per “elettrificazione” oggi si intende il progressivo utilizzo dell’elettricità da fonti rinnovabili in servizi e attività – come mobilità, riscaldamento, produzione industriale – finora alimentati principalmente da combustibili fossili, permettendo così di avere un consumo più efficiente, diffuso e sostenibile dell’energia.

L’elettricità, infatti, essendo una forma di energia che può essere generata da fonti green e a zero emissioni rappresenta la soluzione energetica più efficiente: è pulita, conveniente e altamente performante.

Secondo il manager, infatti, che ha citato lo studio “ElectrifyItaly di Enel X e Politecnico di Torino, “il vettore elettrico (che entro il 2050 potrebbe coprire il 46% del consumo energetico totale di case, aziende e trasporti) garantirà una riduzione del 42% del consumo complessivo di energia”.

Se l’elettrificazione e la transizione ecologica a cui è legata hanno un costo, come sostengono i detrattori di questa scelta, è perchè siamo ancora legati ai combustibili fossili e perchè il prezzo dell’energia elettrica è fissato a partire da quello del gas.

Per favorire e sostenere questo percorso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha stanziato circa 1,25 miliardi euro, “per puntare su energia prodotta da fonti rinnovabili, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, sostenendo gli investimenti in ricerca e innovazione, e incentivando il trasporto pubblico sostenibile”, ha riportato sul suo profilo social di Raggi.

Più efficienza, meno consumi ed emissioni di CO2 solo grazie alle rinnovabili

Entro il 2050 la ricerca ha stimato che l’elettrificazione in Italia riguarderà il 42% dell’industria, il 41% dei trasporti e il 53% dei consumi residenziali.

Uno scenario reso possibile solo ed unicamente grazie alla transizione digitale (con le nuove tecnologie green based e le nuove reti) e alla generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili che, sempre entro il 2050, dovrebbero raggiungere una penetrazione nazionale dell’85,6%.

Le emissioni di CO2 saranno abbattute del 30% entro il 2030 e del 70% entro il 2050, con vantaggi per la salute e la qualità della vita in generale valutabili attorno ai 72 miliardi di euro entro il 2030 e di 692 miliardi di euro entro la metà del secolo.

Uno scenario possibile e tutto sommato auspicabile, che certo non basterà alla decarbonizzazione della nostra società (per l’industria ed i trasporti pesanti serve anche l’idrogeno pulito ad esempio), ma sicuramente darà una spinta seria al cambiamento, con un orientamento dei cittadini e delle aziende più deciso verso le fonti energetiche pulite. Strada resa ancora più necessaria, visto quanto sta accadendo in Europa orientale e viste le possibili conseguenze su scala globale del conflitto in Ucraina.