il caso che fa scuola?

Pubblicità occulta su Instagram, indagine Antitrust nei confronti di Meta e dell’influencer Asia Valente

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Secondo l’Autorità Meta non avrebbe adottato iniziative adeguate per fronteggiare la condotta di Asia Valente che sponsorizzerebbe prodotti, soprattutto strutture turistiche, occultando la finalità commerciale di questa attività e vantando una notevole popolarità basata perlopiù su fake follower. Scatteranno sanzioni o ancora una volta solo moral suasion? Ecco i 5 hashtag per gli influencer in caso di pubblicità sui social

Asia Valente, ex concorrente del Grande Fratello, su Instagram ha circa 2 milioni di follower, la maggior parte non autentica. E in quasi tutti i suoi post sponsorizza ristoranti, spa, hotel e altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possa intrattenere rapporti commerciali, ma senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti. Per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Meta-Instagram e della stessa influencer Valente. In particolare, Meta, “contrariamente alla diligenza professionale richiesta alle piattaforme di media sociali e alle proprie policy di condotta”, si legge nella motivazione dell’Antitrust, “avrebbe omesso di adottare misure idonee a impedire la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli”. 

Inoltre, l’influencer vanterebbe una notevole popolarità basata su un numero consistente di follower, circa 2 milioni, la maggior parte dei quali sembrerebbe non autentica, ha accertato l’Autorità.

Dunque, per l’Antitrust Meta-Instagram non fornirebbe adeguata informazione sull’esistenza e sulle modalità d’uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati né controllerebbe l’effettivo e corretto utilizzo di tale strumento, soprattutto in relazione a contenuti promozionali pubblicati da utenti estremamente popolari, quali gli influencerInfine, secondo l’Autorità, la società non svolgerebbe verifiche in merito all’autenticità delle interazioni sulla propria piattaforma in modo da evitare la raccolta artificiale di “mi piace” e di follower.

Il fenomeno della pubblicità occulta sui social messa in evidenza da Key4biz già nel 2017

Key4biz ha messo in evidenza questo fenomeno a gennaio 2017,contribuendo a far nascere l’attività di contrasto dell’Antitrust nei confronti della pubblicità occulta sui social. Ecco il nostro primo articolo.

Anche sui social la pubblicità va dichiarata in modo chiaro

L’Autorità ha più volte ricordato – nei precedenti interventi istruttori e di moral suasion relativi a varie forme di pubblicità occulta sui social media – che la pubblicità deve essere chiaramente riconoscibile ed ha stabilito che il divieto generale di pubblicità occulta ha portata generale e deve perciò essere applicato anche alle comunicazioni diffuse dagli influencer tramite social network. Ecco un buon esempio.

influencer_pubblicità_occulta
In questo post di Fedez si nota come Instagram ha introdotto un tool ad hoc per condividere contenuti pubblicitari

Le due domande di Key4biz

  • Quando vedremo quest’ultima modalità in perfetta trasparenza utilizzata da tutti gli influencer in tutti i post sui social con finalità pubblicitarie?
  • Se la pratica illegale avviene sui vecchi media scatta subito la multa. Perché in passato per i social l’Antitrust ha adottato solo una moral suasion al posto delle sanzioni? Nel caso di Asia Valente/Instagram scatteranno delle sanzioni?

Quali hashtag per gli influencer in caso di pubblicità sui social

L’Autorità ha pertanto ricordato i criteri generali di comportamento e ha chiesto che sia sempre chiaramente riconoscibile la finalità promozionale anche sui social con l’aggiunta dei seguenti hashtag, da utilizzare a seconda del caso:

#pubblicità

#sponsorizzato

#advertising 

#inserzioneapagamento

o, nel caso di fornitura del bene a titolo gratuito #prodottofornitoda

Diciture alle quali far sempre seguire il nome del marchio.