La relazione

Privacy, scudo Ue-Usa: positivo il terzo riesame, coinvolte 5 mila imprese

di |

Registrati progressi nella supervisione e nell’azione di contrasto alle violazioni. La Commissaria Ue Jourová: “Il riesame annuale è uno strumento importante per accertare il suo funzionamento. Porteremo avanti il dialogo sulla diplomazia digitale con le nostre controparti statunitensi per potenziare lo scudo”.

Pubblicata la relazione sul terzo riesame annuale dedicato al funzionamento dello scudo Ue-Usa per la privacy. I risultati sono stati giudicati positivi e il Report conferma che gli Stati Uniti garantiscono un adeguato livello di protezione dei dati personali trasferiti dall’Unione europea (Ue) verso le imprese partecipanti nell’ambito dello scudo per la privacy.

Dall’entrata in vigore dell’accordo, il 1° agosto 2016, fa sapere la Commissione europea, oltre 5.000 imprese hanno assunto impegni pubblici e giuridicamente vincolanti per proteggere i dati trasferiti dall’Ue conformemente ai principi dello scudo per la privacy.

Con la partecipazione di migliaia di imprese, lo scudo per la privacy si è dimostrato un successo”, ha dichiarato in una nota Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere.
Il riesame annuale è uno strumento importante per accertare il suo funzionamento. Porteremo avanti il dialogo sulla diplomazia digitale con le nostre controparti statunitensi per potenziare lo scudo, anche per quanto riguarda la supervisione, l’applicazione e, a lungo termine, una maggiore convergenza dei nostri sistemi“.

Miglioramenti
Il terzo riesame rileva che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (US Department of Commerce) garantisce ormai una supervisione più sistematica in tema di dati personali, si legge in un comunicato della Commissione europea, “per esempio effettuando controlli mensili su un campione di imprese per verificare il rispetto dei principi dello scudo per la privacy”.

La Commissione federale del commercio (Federal trade commission – Ftc) ha inoltre migliorato l’azione di contrasto nei confronti delle violazioni dello scudo per la privacy intervenendo in 7 casi, si legge nella relazione, mentre “un numero crescente di cittadini dell’Ue fa valere i propri diritti nell’ambito dello scudo per la privacy e i pertinenti meccanismi di ricorso funzionano bene”.

Oltre alla nomina del mediatore permanente (ombudsman), sono stati coperti i due ultimi posti vacanti dell’Autorità per la tutela della vita privata e delle libertà civili (Privacy and civil liberties oversight board), garantendone così per la prima volta dal 2016 un organico completo.

Raccomandazioni
Nonostante i passi in avanti registrati, la Commissione europea ha invitato gli Stati Uniti ad adottare ulteriori concrete misure per rendere il funzionamento dello scudo ancora più efficace4 in termini di tutela della privacy.

Prima di tutto, “il rafforzamento del processo di (ri)certificazione delle imprese desiderose di partecipare, abbreviando i tempi necessari, l’ampliamento dei controlli di conformità, anche relativamente alle false dichiarazioni di partecipazione al quadro, e lo sviluppo di ulteriori linee guida destinate alle imprese in materia di dati afferenti alle risorse umane”.

In più, è auspicabile che la Ftc “intensifichi le indagini relative all’adempimento dei requisiti fondamentali dello scudo per la privacy e fornisca alla Commissione e alle autorità di protezione dei dati dell’Ue informazioni in merito alle indagini in corso”.