Corte di Giustizia Ue

Privacy, Facebook rischia un mare di ricorsi nella Ue

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L’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea auspica l’attribuzione ai Garanti Privacy dei 28 stati membri del potere di procedere in modo diretto in alcuni casi nei confronti del social network, che in Europa è soggetto al solo giudizio del garante irlandese.

Facebook a rischio privacy nella Ue. Oggi l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea Yves Bot ha espresso la sua opinione sul trattamento dati del social media, sostenendo che i Garanti nazionali dei 28 stati membri dell’Unione dovrebbero avere il potere di prendere provvedimenti diretti nei confronti del social network, nel caso di trattamenti di dati personali giudicati sospetti per i diritti alla riservatezza dei cittadini.

Lo scrive Bloomberg, ricordando che in base alle regole vigenti i casi sulla privacy dei cittadini Ue che coinvolgono Facebook vengono trattati esclusivamente dal Garante irlandese, visto che la sede legale di Facebook in Europa si trova a Dublino. In altre parole, la competenza e giurisdizione unica del Garante Privacy irlandese sul trattamento dati di Facebook potrebbe avere i giorni contati. Il parere dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Ue riguarda una disputa sulla pagina web di un utente sul social media.

Ma il caso tedesco è soltanto uno dei tanti che vede contrapposto Facebook alle diverse Autorità regolatorie della Ue. Nelle scorse settimane il Garante Privacy belga ha dichiarato ad una corte che Facebook è impegnata in un “inaudito monitoraggio” delle abitudini di navigazione di milioni di persone. La sentenza della Corte di Giustizia in Lussemburgo, attesa da 4 a 6 mesi dopo l’opinione espressa dall’avvocato generale, sarà vincolante e diventerà legge nella Ue.