Bilancio 2014

Poste Italiane: crollo dell’utile nel 2014, ma PosteMobile tiene

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Poste Italiane chiude il 2014 con ricavi in crescita di tre miliardi e utili in picchiata del 79%. Pesano la svalutazione di Alitalia CAI e l’aumento della pressione fiscale. Buona performance dell’operatore virtuale e del segmento monetica.

L’aumento della pressione fiscale, la svalutazione di Alitalia CAI e la flessione dei servizi postali tradizionali pesano sui conti di Poste Italiane, nei quali spicca invece la buona performance messa a segno da PosteMobile. E’ quanto emerge dai dati di bilancio del 2014 L’operatore virtuale ha chiuso il 2014 con 3,3 milioni di linee telefoniche (2,8 milioni a fine 2013) e 1,3 miliardi di euro di transazioni effettuate dalla sua nascita, è il primo operatore in Italia ad aver lanciato sul mercato una soluzione NFC (Near Field Communication) completa e integrata per il mondo dei trasporti pubblici. Il valore delle transazioni finanziarie effettuate dai clienti nel corso del 2014 è stato di 339 milioni di euro (290 milioni nel 2013). E’ quanto emerge dal bilancio dai dati di bilancio di Poste Italiane, che ha chiuso il 2014 con ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, di 29 miliardi di euro in aumento rispetto ai risultati del 2013 (26 miliardi), grazie alla crescita della raccolta dei premi assicurativi.

Utile netto in picchiata del 79%

L’utile netto si è attestato a 212 milioni di euro, in calo del 79% rispetto ai 1.005 milioni di euro del 2013. La riduzione è ascrivibile, “oltreché alla contrazione di redditività operativa, anche alla svalutazione della partecipazione detenuta in Alitalia CAI già rilevata nel primo semestre dell’esercizio, nonché alla maggiore incidenza delle imposte sul reddito dell’esercizio che passa dal 34% del 2013 al 70% del 2014”.

 

Risultato operativo

 

Il risultato operativo è stato pari a 691 milioni, in calo rispetto ai 1.400 milioni del 2013. La contrazione, si legge in una nota, “è sostanzialmente ascrivibile da una parte alla riduzione dei volumi della corrispondenza, dall’altra ai maggiori oneri straordinari per 242 milioni di euro destinati al processo di trasformazione definito nel piano industriale e già avviato dal Gruppo, anche in vista della privatizzazione”.

 

Servizi postali in calo, cresce l’eCommerce

Nel complesso, l’andamento dell’esercizio evidenzia una buona performance dei comparti assicurativo e finanziario a cui si contrappone “la prevista flessione dei servizi postali tradizionali, originata dalla minore domanda di comunicazione “tradizionale” per la sempre più marcata tendenza dei clienti a operare la c.d. “e-substitution”, ovvero la sostituzione della posta cartacea con quella elettronica”.

In crescita i ricavi del Corriere Espresso e Pacchi che, a livello di Capogruppo, segnano un +13,8% rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita dell’e-Commerce.

 

Monetica: 21 milioni di carte emesse

Nei sistemi di pagamento buona la performance nella monetica, con circa 21 milioni di carte emesse, di cui 13,5 milioni di prepagate, e con un incremento delle transazioni effettuate dell’8% circa rispetto al 2013 (621 milioni di transazioni effettuate nel corso del 2014). In tale contesto si conferma il successo del lancio della carta Postepay Evolution (quasi 500mila carte vendute dal lancio). Si tratta della prima prepagata ricaricabile dotata di codice IBAN che, oltre alle normali funzionalità della Postepay standard, permette anche di effettuare le principali operazioni bancarie tipiche di un conto corrente.

Settore assicurativo

Il gruppo Poste Vita, attivo nel settore assicurativo con riserve per oltre  87 miliardi di euro, nel corso del 2014 ha realizzato una raccolta premi di 15,5 miliardi di euro, a fronte di 13,2 miliardi di euro nel 2013, consolidando il trend di crescita anche nel comparto dei piani pensionistici individuali, superando le 711mila adesioni.

Risparmio

Cresce, dunque, complessivamente, il risparmio amministrato, che, al 31 dicembre 2014, si attesta a 459 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 31 dicembre 2013, grazie soprattutto al citato forte sviluppo del comparto assicurativo Vita. Rimane sostanzialmente stabile la raccolta di risparmio postale.

Piano industriale e servizio universale

Il Gruppo ha varato un nuovo piano industriale di crescita e sviluppo a medio termine che definisce le priorità di business per i prossimi 5 anni.

Il piano industriale prevede inoltre la chiusura di 455 uffici periferici, decisione sulla quale prosegue il confronto con comuni e sindacati.  

Nella nota aziendale, si legge poi che “Poste Italiane ha inoltre condiviso con le Istituzioni – Governo, Parlamento e Autorità di regolamentazione e vigilanza – la necessità di un diverso e rinnovato servizio postale universale, più in linea con le mutate esigenze dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione. La Legge di Stabilità 2015 ha definito le misure, in corso di attuazione da parte dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, per garantire questa trasformazione, attraverso una maggiore flessibilità di offerta e livelli di servizio, compatibile con la sostenibilità economica del servizio postale,  sempre più minacciata dalla strutturale contrazione dei volumi e dalle ridotte risorse pubbliche destinate al suo finanziamento. Su tale rinnovato servizio postale universale si fonderà il nuovo contratto di programma, in via di definizione, che disciplinerà i rapporti tra lo Stato e Poste Italiane nel periodo 2015-19″.

Nella seconda metà del 2014, infine, è stata firmata una nuova convenzione quinquennale con Cassa Depositi e Prestiti per la raccolta e amministrazione del Risparmio Postale.

Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane, ha così commentato: “Il Gruppo ha avviato una profonda trasformazione per affrontare una nuova fase di crescita e sviluppo. Abbiamo davanti a noi grandi sfide e grandi opportunità: da una parte la strutturale contrazione dei volumi della corrispondenza che – in Italia come in tutto il mondo – richiede nuove regole e nuovi processi per garantire la sostenibilità di un servizio universale di qualità; dall’altra il processo di trasformazione dell’economia verso la digitalizzazione, che apre nuove opportunità di crescita per Poste Italiane nei settori della logistica per l’e-commerce e dei pagamenti digitali. Abbiamo avviato un piano strategico chiaro e fortemente ancorato al mercato e alla capillarità territoriale della nostra Azienda. Siamo consapevoli della complessità di un percorso che richiede non solo innovazione di offerta, di processi e di sistemi -di per sé già sfidante – ma anche un cambio di cultura con un crescente orientamento alla qualità del servizio e al cliente-cittadino. Il processo è avviato ma ci vorrà tempo per vedere la totalità dei risultati. Per questo il nostro piano si articola su 5 anni. Ma sono convinto che Il Gruppo ha le risorse, le competenze e la determinazione per completare con successo la sua trasformazione. In questo contesto la privatizzazione costituisce un elemento centrale del nuovo piano, coerente con le priorità di sviluppo di Poste Italiane”.