La protesta

PNRR, AIIP contro l’emendamento salva-Open Fiber. ‘Bando Italia 1 Giga: regole cambiate ex post, intervenga la Ue’

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AIIP sollecita l’intervento della Commissione Europea a seguito della presentazione, da parte del Governo, di un emendamento (ribattezzato emendamento salva-Open Fiber) che mira a modificare ex post i bandi di gara “Italia a 1 Giga”, in contrasto con le disposizioni sugli aiuti di Stato, e con l’effetto di distorcere in modo grave la concorrenza.

AIIP sollecita l’intervento della Commissione Europea a seguito della presentazione, da parte del Governo, di un emendamento (ribattezzato emendamento salva-Open Fiber) in sede di conversione del D.L. n. 19/2024, mirante a modificare ex post i bandi di gara “Italia a 1 Giga”, in contrasto con le disposizioni sugli aiuti di Stato, e con l’effetto di distorcere in modo grave la concorrenza sul mercato delle TLC.

Segnalazione

Lo scorso lunedì 15 Aprile, l’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha inviato una segnalazione urgente alla Commissione Europea, e in conoscenza al Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, per segnalare il tentativo, da parte del Governo italiano, di modificare – a posteriori e a favore degli aggiudicatari – le condizioni del bando “Italia a 1 Giga”, finanziato con fondi PNRR. Tali modifiche, lesive della normativa sugli aiuti di Stato, snaturerebbero l’intervento pubblico e determinerebbero gravi distorsioni della concorrenza sul mercato delle reti e dei servizi FTTH.

Un bruttissimo vizio italico che consente di modificare ex post i bandi di gara, che si è verificato in diversi bandi del PNRR.

Oggetto della segnalazione

Oggetto della segnalazione è in particolare un emendamento del Governo (n. 20.31) all’Atto Camera 1752, di conversione del Decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19. Se approvato, l’emendamento consentirebbe agli operatori beneficiari dei contributi pubblici di soddisfare l’obbligo, previsto dal bando di gara, di collegare in FTTH un numero minimo di immobili (“civici”), non solo rilegando i civici in “digital divide” (per la cui copertura erano state originariamente stanziate le risorse pubbliche), ma anche immobili “in prossimità” dei primi, i cosiddetti civici adiacenti.

Si tratta di un numero aggiuntivo di famiglie già connesse o delle quali è prevista la connessione in FTTH da operatori privati, le quali potrebbero così ricevere un ulteriore (ed evidentemente non indispensabile) collegamento in fibra ottica, a spese dei contribuenti. In tal modo, gli operatori aggiudicatari potranno liberarsi dall’obbligo di collegare parte degli immobili insistenti nelle aree da infrastrutturare per colmare il “digital divide”, sostituendoli con immobili già coperti.

Il rischio

Tale iniziativa rischia di pregiudicare, al contempo, la possibilità di un rilegamento in banda ultralarga per famiglie e imprese che avrebbero dovuto essere in origine coperte (di fatto le case sparse più lontane e quindi più costose da raggiungere con la fibra), e di vanificare gli investimenti privati già effettuati da quegli operatori che, impegnandosi in precisi piani di copertura con Infratel, hanno collegato, a proprie spese, aree vicine a quelle dell’intervento pubblico.

AIIP esprime profonda preoccupazione per l’iniziativa del Governo, chiede che sia ritirato l’emendamento e sollecita un’urgente azione da parte della Commissione Europea per prevenire la conseguente, grave distorsione della concorrenza sul mercato italiano delle telecomunicazioni, e per assicurare un uso corretto delle risorse stanziate nell’ambito del PNRR.

Di fatto, il rischio è che non si coprano i civici più lontani – che sono i più costosi – e che questi civici, per i quali sono stati stanziati dei fondi del PNRR, restino comunque scoperti.