Economia circolare

Plastica: rifiuti trasformati in eco-legno nelle Filippine, buono per costruire case

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Da buste e bottiglie di plastica finite in discarica o nell’oceano la società “The Plaf” tira fuori pali o tavole in eco-legno per l’edilizia e il settore delle costruzioni in generale: dai rifiuti trattati e riciclati si possono ottenere materiali resistenti per ricostruire le case distrutte dai tifoni.

Dai rifiuti di plastica all’eco-legno per l’edilizia

Buste di plastica di ogni forma e grandezza, da quelle monouso a quelle per la spesa, involucri di snack e bottiglie varie, sono i rifiuti che di gran lunga troviamo più diffusi ai bordi delle strade, nei canali, sulla spiaggia e nelle Filippine qualcuno ha deciso di raccoglierli, riciclarli e trasformarli in qualcosa di utile e di riusabile.

Grazie all’impegno di Plastic Flamingo (o “The Plaf”), un’impresa sociale francese impegnata in progetti di economia circolare incentrati sulla plastica e il suo recupero/riuso, tutti questi rifiuti saranno trasformati in eco-legno, buono per essere impiegato nell’edilizia e più in generale nel settore delle costruzioni.

L’eco-legno altro non è che plastica raccolta come rifiuto e trattata e triturata, in modo tale da poterne ricavare pali o tavole da impiegare in attività di recinzione, per costruire ponteggi, terrazzamenti, nelle impalcature, per costruire case o edifici, ma anche per produrre arredamento urbano o domestico.

Il valore dell’economia circolare

L’eco-legname in questione è ottenuto da materiale di plastica riciclato al 100%, con l’inclusione di additivi e coloranti, esente da impurità di qualsiasi tipo”, ha spiegato Erica Reyes, Ceo di The Plaf.

Fino ad oggi l’impresa ha raccolto 100 tonnellate di rifiuti di plastica e cerca di fare la sua parte per ridurre i problemi ambientali legati a questo tipo di inquinamento.

Nelle Filippine, infine, non c’è una vera e propria politica ambientale e non ci sono piani per contrastare l’aumento dei rifiuti o le cattive pratiche diffuse in tutto il Paese, sia tra le persone, sia tra le imprese.

I cittadini non sanno come smaltire questi rifiuti di plastica“, ha affermato Allison Tan, addetta al marketing di The Plaf, “noi gli spieghiamo che invece di buttarli in discarica o nell’oceano è possibile conferire tale materiale di scarto nei centri di riciclaggio, per trasformarlo in prodotti da riutilizzare in altre attività economiche”.

Oceani di plastica e il Covid ha peggiorato la situazione ambientale

Secondo un Report del 2021 di Our World in Data dell’Università di Oxford, l’80% della plastica oceanica di tutto il pianeta proviene dai fiumi asiatici e un terzo di questi rifiuti proviene dalle Filippine.

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ogni anno vengono prodotte in tutto il mondo circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.

Un problema ambientale, purtroppo, che è stato esacerbato dalla pandemia in corso, con l’esplosione della domanda di visiere in plastica, guanti, contenitori per alimenti da asporto e pluriball (gli imballaggi millebolle) per gli acquisti online (anch’essi aumentati enormemente con le misure di lockdown).