Relazione annuale

Pitruzzella (Antitrust): ‘Favorire il rapido sviluppo di una rete ultrabroadband’

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Oggi la relazione annuale dell’Autorità garante per la concorrenza nel mercato. Il faro del presidente Giovanni Pitruzzella sulle Tlc ‘spina dorsale dell’economia’

“Bisogna favorire il rapido sviluppo di una rete ultrabroadband, senza la quale i nuovi servizi digitali non avranno l’infrastruttura necessaria per svilupparsi”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella alla presentazione della Relazione annuale alla Camera (la presentazione del Presidente).

“Le telecomunicazioni costituiscono infatti la spina dorsale dell’economia. Va però segnalato che il controllo da parte di un operatore verticalmente integrato dell’infrastruttura di rete fissa, utilizzata per l’accesso a internet, in assenza di competizione infrastrutturale, può diventare una rendita se non sussistono garanzie idonee ad assicurare che il titolare dell’infrastruttura consenta l’accesso alla rete, a condizioni non discriminatorie agli altri operatori. A tal riguardo ricordo che il Consiglio di Stato, con una sentenza del 2015, ha definitivamente confermato la decisione dell’Antitrust che sanzionava con 103,8 milioni di euro Telecom Italia, tra l’altro, per aver reso difficoltoso per gli altri operatori l’accesso alla propria rete”, aggiunge Pitruzzella, ribadendo la posizione dell’Autorità espresso nell’indagine conoscitiva sulla banda larga realizzata l’anno scorso con l’Agcom.

“Oggi più che mai la capacità degli operatori privati di poter cogliere appieno le opportunità di investimento offerte dal mercato dipende dalla definizione di una politica pubblica certa, trasparente e coerente nelle sue diverse articolazioni istituzionali – ha detto – politica industriale, concorrenza, regolazione. Grazie al lavoro di tutte le istituzioni che contribuiscono alla governance economica del settore, tale obiettivo è a portata di mano, soprattutto dopo la predisposizione della Strategia italiana per la banda ultralarga da parte del Governo, cui ovviamente spettano le scelte di politica industriale per assicurare un assetto infrastrutturale efficiente, ferma restando la necessità di realizzare lo stesso in un contesto effettivamente concorrenziale. Ora tocca alle imprese fare la loro parte di protagonisti del mercato cogliendo senza riserve la sfida dell’innovazione”.

Va detto inoltre che la relazione annuale inserisce anche le telecomunicazioni – insieme all’Energia, al settore bancario e a quello dei servizi – fra i comparti dai quali ci si può aspettare di più in termini di crescita economica e di sviluppo del paese.

Si tratta di “colli di bottiglia” che oggi contribuiscono a bloccare la concorrenza, nonostante il bisogno urgente di implementare una strategia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale.