Operazione MATCH OFF 2.0

Pirateria Tv: blitz della GdF. Sequestrati 50 siti, stimati guadagni per 40 milioni di euro l’anno

di R.N. |

Operazione MATCH OFF 2.0: 5 persone denunciate, sequestrati 50 siti pirata e 44 server. Oltre 340 mila utenti registrati per uno stimato volume d’affari di 40 milioni di euro l’anno.

Nuova e importante operazione antipirateria della Guardia di Finanza – Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche – proprio alla vigilia della finale di Coppa dei Campioni.

Il comando delle fiamme gialle ha sperato un duro colpo: 5 indagati, 41 server oscurati dislocati in 3 continenti, 3 server sequestrati in Italia e 50 siti illegali sequestrati mediante inibizione nell’operazione “MATCH OFF 2.0” contro la pirateria di contenuti audiovisivi online.

I militari hanno eseguito numerose perquisizioni in varie regioni italiane nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Roma Nicola Maiorano.

E’ stato accertato che venivano offerti contenuti pirata sia in modalità streaming live cioè in diretta, che in modalità “streaming on demand” fruibili, quindi, a richiesta degli internauti.

Tutti i siti, posizionati su server situati sia in Italia che all’estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito.

La fonte di guadagno era data da un abbonamento mensile di 10 euro, a fronte di un’offerta commerciale legale di circa 100 euro.

Nei confronti dei 5 soggetti, promotori di una vasta rete di clienti ramificata su tutto il territorio nazionale, è stata contestata la violazione dell’art.171-ter della Legge 633/41, che prevede la reclusione fino a 4 anni e la multa di 15 mila euro.

Nella nota la GdF commenta: “La violazione del diritto d’autore danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, il cui equilibrio, anche in campo economico, è condizione fondamentale per attrarre gli investimenti e rilanciare lo sviluppo e la crescita”.

“Per comprenderne la portata – ricordano – è sufficiente considerare che, con l’odierna operazione, è stata accertata la presenza di oltre 340 mila utenti registrati all’interno di una community. Ipotizzando che tutti abbiano sottoscritto un “abbonamento” illegale, è possibile, con un semplice calcolo, stimare che il volume d’affari sia di quasi 3,5 milioni mensili, ossia oltre 40 milioni di euro annui”.