La sentenza

Pirateria, IPTV americana dovrà pagare danni per 90 milioni di dollari

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Per soli 20 euro al mese SETTV offriva al pubblico l’accesso gratuito e illecito a oltre 500 canali live e on demand, ora un tribunale della Florida ha ordinato il sequestro della piattaforme e dei dispositivi pirata.

Nonostante fosse stata chiamata in causa da numerose majors di Hollywood, nonché piattaforme come Netflix e Amazon, l’IPTV pirata SETTV ha continuato ad offrire al pubblico contenuti audiovisivi protetti da copyright in maniera illegale, causando enormi perdite.

Un tribunale della Florida ha ora accolto le richieste di DISH Network e NagraStar e ha ordinato all’IPTV pirata di pagare 90 milioni di dollari per danni economici.

Attraverso la piattaforma SETTVNOW.com, si legge in un articolo su torrentfreak.com, il giudice ha stabilito che sono stati diffusi in maniera illecita contenuti audiovisivi in violazione dei diritti di proprietà, come peraltro previsto dal Federal Communications Act.

La piattaforma vendeva abbonamenti e dispositivi per accedere a centinaia di canali che programmavano illegalmente contenuti audiovisivi senza l’autorizzazione necessaria, in questo caso del canale satellitare DISH.

Quest’ultimo, assieme a NagraStar, ha infatti sostenuto davanti alla corte che per soli 20 euro al mese SETTV offriva al pubblico l’accesso gratuito e illecito a oltre 500 canali live e on demand.

Alla fine, la piattaforma pirata dovrà pagare danni per 90.199.000 dollari, calcolati a partire da 500 dollari per ciascuno dei 180.398 utenti che hanno sottoscritto gli abbonamenti a SETTV.

Altro aspetto molto importante dalla sentenza è che DISH è ora proprietaria di tutti i set-top-box di proprietà della piattaforma pirata, i dispositivi che consentivano l’accesso gratuito a centinaia di canali a pagamento in violazione sia del diritto d’autore, sia di quanto stabilito nell’FCA.

Ovviamente, tutti i domini di proprietà di SETTV e i servizi offerti sono finiti sotto sequestro.

Una grande vittoria per la lotta alla pirateria audiovisiva e in particolare per la lotta alle IPTV, che regolarmente danneggiano le pay tv legali, sottraendo illegalmente pubblico e ricavi”, si legge in un comunicato diffuso da DISH.