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Piccolo è importante anche per il Cloud: il gigantismo fuori tempo del ministro Colao

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Piccolo è brutto e soprattutto inaffidabile. Sembra questo il nuovo slogan del governo per le infrastrutture digitali della PA, a cominciare dal prossimo bando per il cloud nazionale.

Piccolo è brutto e soprattutto inaffidabile. Sembra questo il nuovo slogan del governo per le infrastrutture digitali della PA, a cominciare dal prossimo bando per il cloud nazionale.

Uno slogan che rovescia completamente la filosofia del modello italiano di competizione, ma soprattutto privilegia le soluzioni dei grandi gruppi monopolistici della Silicon Valley, con conseguenze preoccupanti non solo per l’autonomia e sovranità nazionale ma anche concretamente per il posizionamento dell’offerta complessiva delle imprese italiane che si vedrebbero superate da chi, avendo in custodia i dati più intimi degli italiani, potrebbe procedere con strategie di profilazione spietate.

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Il silenzio della politica sulle uscite di Colao

Per questo suona davvero strano il silenzio del mondo politico e istituzionale, che pure in questi giorni sembra parecchio irrequieto, sulle ultime uscite di Vittorio Colao. Il ministro ha sentito il bisogno, nella conferenza stampa di qualche giorno fa, che celebrava in qualche modo la chiusura virtuale del bando sul Cloud, di stroncare quelle che ha definito velleità di aziende di piccola dimensione che stanno offrendo servizi  di cloud sul mercato nazionale.

Sono aziende che si sono guadagnate rispetto e credibilità anche sullo scenario internazionale, che riconfermano quel prodigio del modello italiano per cui l’artigianato diventa prima esclusiva elegante e poi serialità competitiva, anche nel mercato dei giganti digitali.

Eppure il ministro della transizione tecnologica, che dovrebbe spiegarci bene in quale direzione sta transendo, ha voluto colpire questa opzione, affermando che spesso “ci sono data center piccolissimi che non sono sicuri, non sono moderni, non sono efficienti e quindi diciamolo non avrebbero motivo di esistere”. Una vera raffica di “non sono” destinata a togliere definitivamente dal mercato l’unica opzione realmente nazionale che si propone in materia di memorie e sistemi di gestione dati.

La replica del Consorzio Italia-Cloud

Eppure, come precisa il Consorzio Italia-Cloud che riunisce la maggioranza delle imprese del settore, rispondendo all’uscita del ministro “C’è un mercato intero che si muove in una direzione completamente opposta a quella disegnata dal ministro Colao”. L’intero sistema degli enti locali  e delle medie e anche rilevanti aziende sono saldamente connesse con soluzioni cloud autonome e perfettamente efficienti, fornite da imprese nazionali.

Dimensioni materiali di un’azienda irrilevanti per l’innovazione

Del resto la lezione che ormai questo mezzo secolo di economia digitale che abbiamo già alle spalle ci ha dato è proprio quella per cui le dimensioni materiali di un’impresa sono complessivamente irrilevanti rispetto alla capacità di sviluppo e di innovazione dei servizi, come l’origine degli stessi giganti digitali ci documenta. Ma il nodo reale che il ministro sembra ignorare, sta proprio nei livelli di riservatezza e sensibilità dei dati di una comunità che si raccoglierebbero in un cloud dell’intera pubblica amministrazione. Come si può con leggerezza, in un contesto per altro di conflittualità geo politica, quale quello che viviamo in Europa con la guerra in Ucraina, ignorare la necessità di un’assoluta esclusiva nella raccolta e uso dei propri dati? Certo, si risponderà che ci sono capitolati tecnici e accordi di riservato dominio, ma sappiamo tutti che nel digitale il flusso di informazioni è sempre e comunque tracciabile. Lo è nei server usati dalle procure dei singoli tribunali, lo è nei sistemi sanitari, lo è negli apparati finanziari. Solo la piena indipedenza dei titolari del know how può assicurare ad un paese la piena sovranità nel suo patrimonio di informazioni sensibili.

Non appaltiamo i nostri dati ai grandi brand

A questo punto diventa indispensabile che il parlamento promuova und discussione pubblica, in una sessione dedicata delle due camere, per capire come si possa assicurare efficienza e sicurezza per i dati dei cittadini italiani, senza appaltare entrambi i requisiti ad un grande brand titolare non solo del cloud ma anche della capacita di usare i dati per una competizione commerciale a tutto campo. Sarebbe davvero singolare se proprio il paese dell’intraprendenza e della creatività nelle soluzioni artigianali rimanesse vittima di un gigantismo tecnologico oggi per altro del tutto incongruo .