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Piani d’azione locali per l’energia e il clima, gli USA investono 4,6 miliardi di dollari

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La strada per portare a compimento la transizione energetica ed ecologica passa per i singoli Stati e gli enti locali. L’Agenzia USA per la protezione ambientale ha annunciato un nuovo bando per favorire la decarbonizzazione a livello territoriale, perchè è da qui che si torna al "made in US" e si rende possibile l'autonomia dalle forniture cinesi.

Il bando per il clima e la decarbonizzazione dei territori USA

Al via negli Stati Uniti il più imponente piano federale degli ultimi decenni per offrire un concreto sostegno agli Stati e gli enti locali nello sviluppo di programmi d’azione per la sostenibilità e l’efficienza energetica e il contrasto all’estremizzazione del clima.

Il bando, che potrà contare su un finanziamento interno all’Inflation Reduction Act (IRA), circa 4,6 miliardi di dollari, sarà aperto alle amministrazioni pubbliche centrali e locali, agli enti e le agenzie governative, nonché i Governi tribali che amministrano i territori in cui vivono i nativi americani.

I Climate Pollution Reduction Grants andranno a finanziare soprattutto quei progetti che hanno come finalità la riduzione massima possibile delle emissioni di gas serra.

I destinatari dei finanziamenti

Attraverso il bando generale, gestito dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente del Governo degli Stati Uniti (Environmental Protection Agency), si stimano fino a 115 finanziamenti, che vanno da 2 a 500 milioni di dollari, a seconda dei progetti.

Fino a 100 finanziamenti, da 1 a 25 milioni di dollari, saranno destinati invece ai progetti relativi ai territori dei Consigli tribali.

La selezione finale dei progetti a cui saranno assegnati i finanziamenti sarà effettuata durante l’autunno del 2024 (per quelli relativi ai territori delle riserve durante l’inverno 2024/2025).

L’IRA per la transizione green, ma soprattutto per la piena autonomia dalle forniture cinesi

L’IRA è il piano strategico americano per favorire ed accelerare la transizione energetica in ogni Stato tramite investimenti ed incentivi fiscali diretti alle aziende e non solo.

Secondo l’analisi condotta da McKinsey, almeno 400 miliardi di dollari saranno destinati alla produzione di energia pulita e per la decarbonizzazione dell’industria entro il 2030, di cui 216 miliardi di dollari saranno incentivi fiscali alle imprese, 40 miliardi in forma di prestiti, 82 miliardi in sovvenzioni, 13 miliardi come investimenti federali per ampliare il programma di prestiti e attrarre ulteriori investimenti, attesi fino a 367 miliardi di dollari per migliorare e o innovare l’intera infrastruttura nazionale.

Per i consumatori finali sono previsti 43 miliardi di dollari sotto forma di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici e sistemi di ricarica.

L’obiettivo finale di questa iniziativa fortemente voluta dal Presidente Joe Biden, non è solo portare a termine quanto prima la transizione energetica ed ecologica, ma anche di ridurre il più possibile la dipendenza di materie prime dalla Cina, le più critiche  per l’industria americana, soprattutto se parliamo delle batterie delle macchine elettriche e dei device digitali più diffusi, che utilizzano grandi quantità di terre rare e metalli, di cui la Cina, come sappiamo bene, è il maggior fornitore mondiale.