vita da social

Perdere il lavoro (o il partner) per un post di troppo: avviene più spesso di quanto si creda

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Ancora molti utenti sembra non abbiano ben chiaro che una volta che un’informazione è online, vi rimane per sempre. Quindi, in caso di dubbio, è meglio non condividerla.

Abbiamo scritto ieri di come Facebook stia iniziando a soffrire un vistoso calo delle condivisioni di informazioni a carattere personale da parte degli utenti, forse per via di una maggiore consapevolezza delle ripercussioni di una condivisione troppo ‘avventata’ sulla vita personale e lavorativa.

Non tutti, comunque, sembrano consapevoli delle conseguenze della pubblicazione sui social di informazioni private, quali possono essere foto personali, i propri dettagli di contatto, foto di altre persone, informazioni personali, lavorative o finanziarie sensibili. Notizie, in molti casi anche di natura riservata, che molto spesso vengono condivise per errore o per leggerezza, con conseguenze dannose per le relazioni personali e lavorative.

Secondo un’indagine condotta da Kaspersky Lab su 12.000 persone in tutto il mondo, il 28% degli intervistati ha ammesso di aver accidentalmente condiviso informazioni confidenziali e uno su tre ha pagato caro e amaro: due su 10 hanno perso amici, il 17% ha subìto atti di bullismo, il 15% perdite finanziarie. E ancora, il 13% ha avuto come conseguenza la fine di una relazione e una pari percentuale ha perso il lavoro.

Anche se cresce la consapevolezza sugli effetti negativi che la condivisione di informazioni personali potrebbe avere su molti aspetti della vita, molti utenti social non prendono precauzioni per evitare danni. Basterebbe, ad esempio, separare le interazioni con familiari e amici stretti dalle altre attività per evitare di condividere accidentalmente informazioni con le persone sbagliate, o anche, più semplicemente, evitare pubblicazioni dopo aver bevuto qualche drink di troppo per non postare un messaggio imprudente.

Insomma, ancora molti utenti sembra non abbiano ben chiaro che “una volta che un’informazione è online, vi rimane per sempre. Quindi, in caso di dubbio, è meglio non condividerla”, come ha spiegato Morten Lehn, General Manager di Kaspersky Lab Italia.