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Partecipazioni Statali, fatturato in aumento di 183 miliardi di euro (+64,6%). Le migliori e le peggiori aziende controllate dal MEF

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E’ quanto evidenzia la quinta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2022” realizzato dal Centro Studi CoMar, nel confronto tra fine 2022 e 2021; con le previsioni sul 2023 che confermano il ruolo da protagonista dello Stato in molti settori dell’economia.

La quinta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2022” realizzato dal Centro Studi CoMar, nel confronto tra fine 2022 e 2021; evidenzia come le 40 Società industriali e di servizi controllate dallo Stato, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, mostrano Bilanci positivi e buone prospettive di crescita.

Il loro fatturato complessivo è stato di 466,3 miliardi, in aumento di 183 miliardi di euro (+64,6%); gli utili si attestano su 19,9 miliardi, in miglioramento di 7,9 miliardi di euro; i debiti ammontano a 212,1 miliardi, in crescita di 18,1 miliardi (+9,38%); i dipendenti sono 474.760.

I numeri

  • il fatturato complessivo è stato di 466,3 miliardi di euro, in crescita sui 283 miliardi del 2021; ancor più nel confronto con il 2017, per un incremento del 104,6%, equivalenti a 188 miliardi di euro;
  • nelle classifiche per fatturato di tutte le Società Italiane industriali e di servizi, le Partecipate statali occupano i primi tre posti e sette dei primi venti;
  • considerando la ripartizione del fatturato per singoli settori di attività nel 2022, l’85% è realizzato nell’energia, il 7,7% è ascrivibile alla meccanica, il 6,1% a trasporti e telecomunicazioni; quote inferiori all’1% per ict, editoria, sport e tempo libero, ambiente e territorio o servizi alla P.A.;
  • il risultato di competenza ha registrato utili per 19,9 miliardi di euro, con un +66,2% sull’anno precedente e un +179,1% sul 2019;
  • il margine operativo netto è stato di 39,4 miliardi di euro, in significativo miglioramento (+12 miliardi; +43,8%) sui 27,4 miliardi del 2021, ma anche sui 21,6 del 2017 (+82,4%);
  • l’andamento dei suddetti valori ha determinato il rapporto tra margine operativo netto e fatturato, che si attesta all’8,4%, peraltro inferiore a quella media del 10% del quinquennio precedente;
  • i debiti finanziari, tra il 2021 e il 2022, sono passati da 193,9 miliardi di euro a 212,1 miliardi; un aumento di oltre 22 miliardi sul 2017 (+63,11% nel quinquennio);
  • il rapporto tra debiti finanziari e fatturato si attesta sul 45,4%, quando era del 57% nel 2017; è comunque in sensibile diminuzione rispetto alla media del 66% del quinquennio precedente;
  • riguardo agli Addetti, hanno raggiunto le 474.760 Unità, un notevole incremento sui 457.648 del 2017;
  • il fatturato per dipendente è stato di 902mila euro, quasi raddoppiando i 508mila degli ultimi cinque anni.

Le classifica della singole aziende

Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende, senza dimenticare l’eterogeneità dei diversi settori di appartenenza:

Le Società con il migliore rapporto “risultati su fatturato” sono:

  • Sport e Salute (39,4%);
  • Autostrade per l’Italia (+30,8%);
  • Terna (30,2%), Italgas (+27,8%);

Le peggiori:

  • Itsart (di cui è stata decisa la liquidazione; -119.846%);
  • Ansaldo Energia (-45,2%);
  • Valvitalia (-43,5%);
  • Open Fiber (-35,9%);
  • Ita Airways (-30,4%);

Le Società con il migliore rapporto “mon su fatturato” sono, nell’ordine:

  • Arexpo (50,6%);
  • Autostrade per l’Italia (49,4%);
  • Terna (47,6%);
  • Italgas (44,1%);
  • Infratel (41,5%);

meno bene:

  • Itsart:
  • Ita Airways;
  • Valvitalia;
  • Open Fiber;
  • Ansaldo Energia;

8 Partecipate hanno sia mon che risultati in negativo:

  • Ansaldo Energia;
  • Fincantieri;
  • Hotelturist;
  • Ita Airways;
  • Itsart;
  • Open Fiber;
  • Sogin;
  • Valvitalia;

I maggiori datori di lavoro sono, in sequenza:

Poste, Ferrovie, Enel, Leonardo, Eni, Saipem; queste sei Società, da sole, impiegano 382.642 Addetti, l’80% di tutte le Partecipate statali;

Le Società con il migliore rapporto “fatturato per dipendente” risultano, nell’ordine:

  • Gse;
  • Eni;
  • Enel;
  • Snam;
  • Eutalia;

Le peggiori

  • Itsart,
  • Anpal Servizi
  • Sport e Salute,
  • Infratel,
  • Sogesid;

Le Società con il migliore rapporto “debiti su fatturato” sono:

  • Eutalia
  • IPZS
  • Sogei
  • Gse
  • Sogin;

Meno bene

  • Giubileo 2025;
  • Infratel;
  • Itsart;
  • Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026;
  • Anpal Servizi.

L’analisi di CoMar ha valutato anche l’ANDAMENTO TENDENZIALE PER IL 2023, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 11 Società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2022 (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste, Raiway, Saipem, Snam, Terna). Queste 11 Società rappresentano, da sole, il 75% del totale del fatturato e il 97% degli utili di tutte le Partecipate statali prese in esame. Pertanto, nei 12 mesi settembre 2022 – settembre 2023:

Il fatturato è passato da 243,4 miliardi di euro a 178,9; è quindi diminuito, in un anno, di 64,5 miliardi, con un -26,5%, ascrivibile ad Enel (-34%) ed Eni (-31%), per l’andamento dei prezzi dell’energia; all’opposto, Italgas (+26%), Saipem (+18,7%), Snam (+17%), Terna (+13%);

L’utile mostra simile riduzione, da 22,7 miliardi di euro a 19,6 (-13,4%), con i migliori risultati per Saipem (+156%), Enel (+142%), Fincantieri (+60%), Raiway (+59%); meno bene Leonardo (-54%), Eni (-34%), Enav (-6%);
L’indebitamento è in calo, a sua volta, del 2,4%.

Il peso delle Partecipate statali è rilevante anche in termini di PRESENZA IN BORSA:al 1° dicembre 2023, le 13 quotate pubbliche capitalizzavano 224,2 miliardi di euro, il 30,28% dei 740,4 miliardi di tutta la Borsa Italiana, con Enel ed Eni ai primi due posti del listino.

Negli ultimi due anni, il PERIMETRO PUBBLICO si è modificato, con la costituzione, l’aumento della quota o il riacquisto da parte dello Stato, relativamente a : Autostrade per l’Italia, Giubileo 2025, Infrastrutture Milano Cortina (Simico), Ita Airways, Itsart (ora in liquidazione), Hotelturist, Psn-Polo strategico Nazionale, Valvitalia. Sono state cedute, in tutto o in parte: Bf-Bonifiche ferraresi, Inalca, Kedrion, Rocco Forte Hotels.

Alle 40 Società considerate nel Documento di CoMar, potrebbero aggiungersi altre Società, sempre industriali e di servizi, dove il Mef ha quote non di controllo, pur esercitando influenza: Gpi, Maticmind, Telecom Italia, Treccani, Trevi, Webuild, ecc.. Non sono incluse, nel presente Rapporto, nemmeno le partecipazioni del MEF in Banche, Assicurazioni, Agenzie, che rispondono a principi contabili diversi, non comparabili, ma che renderebbero ancora più evidente il ruolo dello Stato nell’economia: Amco, Banca MPS, Elite, Euronext N.V., F2i Sgr, Invimit, Invitalia, Istituto Credito Sportivo, Sace, ecc..

Che il perimetro pubblico sia destinato a cambiare è comprovato dalla dichiarata volontà del Governo di conseguire proventi da dismissioni per l’1% almeno del Pil, stimabili in circa 20 miliardi di euro. Solo negli ultimi mesi, tralasciando il tema della Società Acciaierie d’Italia ex Ilva (Invitalia), vi sono state tre decisioni che testimoniano il ridisegno complessivo:

  1. Ita Airways: accordo di investimento di Deutsche Lufthansa nel capitale, siglato a maggio e notificato il 30 novembre alla Commissione Europea;
  2. Tim: accordo (MoU) tra il Mef e KKR, siglato il 10 agosto, per la rete fissa (cd. NetCo), fino al 20%; cui è seguito il DL del 31 agosto in materia di investimenti strategici;
  3. Banca MPS: la cessione ad investitori istituzionali del 25%, il 20 novembre, per un corrispettivo di 920 milioni di euro.

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