Cashless con carta

Paradosso pagamenti digitali. No sconto fiscale senza copia cartacea del Pos

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Per ottenere lo sconto fiscale del 19% sulle spese per l’iscrizione dei figli a scuola, all’università e alle attività sportive, e per l’affitto di casa non basta pagare con carta di credito o bancomat, ma al Caf va consegnata oltre alla fattura, anche la copia cartacea del Pos. Secondo paradosso: non ci sono scontrini per chi paga con lo smartphone.

Mi viene in mente la frase che un giorno mi ha detto il salumiere, mentre pagavo con il bancomat e discutevano delle novità in arrivo sui pagamenti digitali: “In Italia si semplifica per rendere tutto più complicato”. In effetti è così per chi vorrà beneficiare dello sconto fiscale del 19% sulle spese sostenute, e pagate in modo tracciabile, per l’iscrizione dei figli a scuola, all’università e alle attività sportive, per l’affitto di casa, una visita medica privata o veterinaria, l’abbonamento ai mezzi pubblici. Nello specifico l’anno prossimo chi si affiderà al Caf per la dichiarazione dei redditi dovrà consegnare, oltre alla fattura digitale, anche la copia cartacea del pagamento effettuato al Pos con carta di credito, bancomat o prepagata o la copia del bonifico bancario o postale. Perché?

Il Fisco ha bisogno di una prova dello strumento tracciato utilizzato.

Digitalizzare con la carta

Un’ennesima dimostrazione di una riforma all’italiana che punta a digitalizzare i cittadini continuando ad obbligarli ad utilizzare la carta.

A denunciare questo paradosso previsto nel piano cashless della legge di Bilancio è stato il Caf Cisl, che sul sito mette in guardia i contribuenti:

  • “Attenzione: oltre alla fattura, va conservata e portata al Caf anche la copia della ricevuta del pagamento!”

La norma che fa rischiare lo sconto fiscale

Questa norma, oltre ad essere contraddittoria, rischia di non far beneficiare a molti contribuenti dello sconto fiscale previsto dalla legge di Bilancio, perché come si sa lo scontrino dopo un breve periodo di tempo di deteriora, diventa illeggibile, per cui dobbiamo ricordarci subito di fare una fotocopia (altra carta da utilizzare) dello scontrino del Pos. In alternativa potrà salvarci l’estratto conto (soprattutto per i pagamenti con smartphone in cui non c’è la copia del Pos), che dovrà essere sempre stampato e consegnato al Caf. In più dobbiamo anche conservare questi documenti per 5 anni in uno dei tanti faldoni, che ancora siamo costretti a tenere in casa, mentre leggiamo e sentiamo dire che “oggi ormai è tutto cloud”.

Fortunatamente il legislatore esente il contribuente dall’onere della copia cartacea del pagamento al Pos, per chi utilizza i pagamenti digitali e vuole ottenere il 19% di sconto fiscale per l’acquisto di medicinali, di dispositivi medici, nonché per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Queste esenzioni sono stabilite dalla legge di Bilancio comma 680.

In tutti gli altri casi di pagamenti elettronici “carta canta” per godere dello sconto fiscale.