smart working per chi?

Pa, lo smart working non è più la modalità ordinaria. Draghi firma il Dpcm. Brunetta: “Si torna in presenza e in sicurezza”

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La modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre torna ad essere quella in presenza. Lo prevede il Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Lo smart working al 15% sarà regolato.

Lo smart working torna ad essere un’eccezione nella Pa. La modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre sarà di nuovo quella in presenza. Lo prevede il Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Le PA assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19.

Allora, dal 15 ottobre, con il green pass obbligatorio per tutti i lavoratori fino al 31 dicembre 2021, i dipendenti pubblici inizieranno a tornare in presenza. Finirà lo smart working nella Pa? No, sarà ridotto al 15% e sarà regolato da gennaio, parola del ministro della Funzione Pubblica.

Brunetta: “Ci sarà una regolazione puntuale dello smart working”

“Con successivo decreto ministeriale”, ha detto il ministro Renato Brunetta, “fornirò apposite indicazioni operative affinché il rientro negli uffici sia rispettoso delle misure di contrasto al Covid-19 e coerente con la sostenibilità del sistema dei trasporti. Nel frattempo, sono in corso le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici, che garantiranno, una volta concluse, una regolazione puntuale dello smart working”.

Le tre fasce d’orario per i dipendenti pubblici in smart working

  • Operatività: il lavoro periodo nel quale il lavoratore deve rendersi reperibile e operativo.
  • Contattabilità: il lavoratore è contattabile sia telefonicamente sia via mail. 
  • Inoperabilità: coincidente con il riposo giornaliero delle 11 ore consecutive insieme alle misure tecniche e organizzative che garantiscono il diritto alla disconnessione dai device tecnologici

Smart working nella Pa: si passerà dal 50% al 15%

Al momento, circa il 50% dei dipendenti pubblici è in smart working. Quando sarà approvata la legge sul lavoro agile la percentuale scenderà al 15%.

Secondo le prime bozze, si darà priorità per il lavoro agile: 

  • alle mamme nei primi tre anni dopo la maternità
  • i lavoratori disabili o che hanno figli con disabilità da accudire. Mentre giorni e orari in cui svolgere lo smart working dovranno essere oggetto dell’accordo scritto tra amministrazioni e singolo dipendente.

Entro il 31 gennaio 2022″, ha spiegato, inoltre Brunetta, “ogni amministrazione dovrà presentare il Piano integrato di attività e organizzazione, all’interno del quale confluirà il Pola per il lavoro agile”. “Con le regole e con l’organizzazione”, ha concluso il ministro, “potrà finalmente decollare uno smart working vero, strutturato, ancorato a obiettivi e monitoraggio dei risultati, che faccia tesoro degli aspetti migliori dell’esperienza emergenziale e che assicuri l’efficienza dei servizi, essenziale per sostenere la ripresa del Paese, e la soddisfazione dei cittadini e delle imprese: il mio faro”.