Fibra ottica

‘PA digitale, cresce la domanda di fibra negli enti locali’. Intervista a Claudio Pellegrini (Fastweb)

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Claudio Pellegrini, responsabile mercato Executive e Pa locale di Fastweb: ‘La domanda aggregata di banda da parte delle amministrazioni locali servite dalla nostra rete è aumentata del 57%’.

L’erogazione di servizi online nella Pubblica Amministrazione locale è ancora una chimera in due enti su tre, ma qualche segnale positivo per il futuro a lungo termine c’è e arriva dalla crescente consapevolezza e volontà di Comuni, Province, Regioni e del mondo della sanità di dotarsi di fibra ottica. La fibra di fatto è la ‘conditio sine qua non’ per lo sviluppo futuro di servizi digitali davvero fruibili per i cittadini, e su questo fronte ci sono segnali positivi. Ne abbiamo parlato con Claudio Pellegrini, responsabile mercato Executive e Pa locale di Fastweb, che per i prossimi sei anni si è aggiudicata parte del contratto quadro SPC (Sistema pubblico di connettività), relativo alla fornitura di servizi di connettività alla Pubblica Amministrazione che aveva una base d’asta di 2,4 miliardi.

 

Key4biz. Qual è lo stato della PA digitale a livello locale dal punto di vista di Fastweb?

 

Claudio Pellegrini. Il quadro dell’adoption e dell’utilizzo di servizi digitali negli enti locali è ben delineato nella recente analisi della CGIA di Mestre, che restituisce un quadro molto negativo. E’ vero che i Comuni registrano performance migliori delle Province, su cui pende la spada di Damocle dei finanziamenti e della loro stessa esistenza. Detto questo, dal nostro punto di vista qualcosa si sta muovendo.

 

Key4biz. Cosa avete riscontrato dal vostro osservatorio?

 

Claudio Pellegrini. Dal 2006 Fastweb è titolare della convenzione SPC, grazie alla quale fornisce connettività a banda ultralarga ad un numero significativo di pubbliche amministrazioni locali. Da poco è diventata operativa la nuova convenzione SPC, abbiamo iniziato a stipulare nuovi contratti per i prossimi 7 anni: il tipo di fornitura che ci chiedono gli enti locali è un buon indicatore di come evolvono le esigenze delle PA stesse e di come potrà svilupparsi il mercato.

Key4biz. Che cosa vi chiedono le pubbliche amministrazioni?

 

 

Claudio Pellegrini. Ci sono due dati significativi che emergono dai rinnovi dei contratti di connettività con le PA locali. Il primo, riguarda l’aumento del 60%-70% delle sedi connesse in fibra rispetto al contratto precedente. Si tratta di un trend positivo, in linea peraltro con l’auspicio del ministro Madia di portare la fibra in tutti gli uffici della PA. Il fatto che molte amministrazioni stiano scegliendo di collegare in fibra anche sedi più periferiche e secondarie è indizio che cresce la cultura del digitale e la PA locale si prepara alla sua “digital trasformation”.     

 

Key4biz. E il secondo dato?

 

Claudio Pellegrini. Il secondo dato significativo riguarda la domanda aggregata di banda da parte delle amministrazioni locali servite dalla nostra rete, che è aumentato del 57%. Anche in questo caso si tratta di un dato significativo: aumenta il fabbisogno di banda perché già ora, e sempre più in prospettiva, le amministrazioni pubbliche si preparano ad erogare in modo sempre più sistematico e capillare servizi “online”.

 

 

Key4biz. Cosa significa all’atto pratico?

 

Claudio Pellegrini. Si tratta di un incremento della domanda di connettività ad alta performance nella PA locale che indica la consapevolezza degli amministratori che sul lungo periodo la fibra è necessaria per digitalizzare i processi interni (pensiamo ad esempio alla dematerializzazione degli archivi) e a fornire servizi avanzati ai cittadini, dall’anagrafe digitale agli sportelli virtuali per tutte le pratiche amministrative. Come Fastweb raggiungiamo circa 500 Comuni che stanno puntando sulla fibra, il che è positivo in prospettiva. Abbiamo poi circa il 40%-50% dei clienti del comparto sanitario (ospedali, Asl ecc) e anche qui stiamo registrando una crescita della domanda di connessioni in fibra e di capacità di banda, in linea con i futuri fabbisogni legati alla grande mole di dati elaborati per applicazioni quali la diagnostica, la dematerializzazione della cartella clinica e gli strumenti di telemedicina.

 

Key4biz. E’ un trend sufficiente per la diffusione di servizi digitali capillari nella PA?

 

Claudio Pellegrini. Si tratta certamente di un buon salto in avanti, ma non basta. Nei prossimi sei anni il fabbisogno di banda dovrà aumentare in maniera esponenziale. Se paragonato con il trend nel mercato residenziale, dove i cittadini stanno passando rapidamente da connessioni a 20 Mbps a 100 Mbps, un aumento del 57% indica che l’adoption dei servizi è ancora insufficiente. La domanda di fibra delle famiglie cresce, insomma, del 400%, in alcune città la connessione arriva già oggi a un Gbps e quindi gli enti locali dovranno adeguarsi in fretta a questa capacità di accesso. Fortunatamente, l’orizzonte temporale di 7 anni della convenzione SPC rappresenta lo strumento adatto a supportare questa evoluzione.

 

Key4biz. Resta il fatto, poi, che i servizi online della PA siano difficilmente fruibili per i cittadini. Che fare?

 

Claudio Pellegrini. Le applicazioni devono cambiare e diventare più fruibili. In troppi casi l’unico modo per i cittadini di accedere in modo gratuito ad alcuni servizi è lo sportello fisico, si pensi ad esempio al pagamento delle multe o alla richiesta di un permesso Ztl. Credo che una spinta importante verrebbe dal rendere più conveniente la versione online dei servizi ai cittadini rispetto allo sportello fisico: sarebbe un forte incentivo per una maggiore diffusione del digitale nel rapporto con i cittadini. I servizi allo sportello peraltro possono velocizzarsi grazie alla trasformazione digitale degli applicativi e dei processi, accorciando le file e le attese.

Key4biz. Il piano triennale è uno strumento adeguato per promuovere il digitale nel pubblico?

 

Claudio Pellegrini. Il Piano ha come obiettivo quello di guidare gli investimenti in una direzione virtuosa per lo sviluppo dei servizi digitali ai cittadini e alle imprese, riqualificando al contempo la spesa della PA per ottenere il risparmio del 50% previsto dalla normativa.

L’attenzione è stata quasi del tutto focalizzata sul taglio del 50% della spesa Ict nella PA, ma in realtà dal punto di vista della capacità degli enti locali di dotarsi della giusta connettività il piano triennale è uno strumento adeguato e non crea ostacoli perché esclude dai tagli la spesa per i servizi di connettività, per la sicurezza e la manutenzione di siti web e dei sistemi IP della PA, se le amministrazioni si approvvigionano attraverso le convenzioni Consip. Le convenzioni insomma sono uno strumento ottimo perché consentono alle amministrazioni di attivare connessioni di alta qualità, e dunque prepararsi alla trasformazione digitale, rientrando nei canoni della spesa verificata.