Politiche 2018

‘Pa, 5G, Web inclusivo e Startup nel programma digitale del Centrodestra’. Intervista a Deborah Bergamini (Fi)

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Intervista a Deborah Bergamini, candidata con Forza Italia in Toscana alla Camera dei Deputati: ‘Siamo convinti che il digitale sia la strada obbligata per la modernizzazione del Paese e che possa produrre innumerevoli benefici per i cittadini e per le nostre imprese’.

Continua l’analisi di Key4biz sulle politiche digitali contenute nei programmi elettorali dei principali partiti, movimenti e coalizioni in occasione dell’elezioni politiche del 4 marzo. Oggi focalizziamo l’attenzione sui punti programmatici del Centrodestra con l’intervista a Deborah Bergamini, candidata con Forza Italia in Toscana alla Camera dei Deputati e responsabile della Comunicazione di FI.

Key4biz. Abbiamo notato che in questa campagna elettorale il digitale è (quasi) assente dall’agenda politica dei candidati e sui media. Quali sono nel programma del centro destra le attenzioni verso la digital transformation?


Deborah Bergamini. Noi di Forza Italia siamo convinti che il digitale sia la strada obbligata per la modernizzazione del Paese e che possa produrre innumerevoli benefici per i cittadini e per le nostre imprese.
Ecco perché nel nostro programma si parla di diffusione delle infrastrutture immateriali, di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, di Piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e di migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, nonché di sostegno alle start-up innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding.
Al contempo, vogliamo che nessuno resti indietro, escluso da queste infinite nuove possibilità. Dobbiamo prevedere delle politiche finalizzate proprio ad accompagnare cittadini – soprattutto quelli meno digitali – e imprese – soprattutto le più piccole – in questa trasformazione, adeguando le loro competenze. Vogliamo un digitale inclusivo.
Il vero problema è che il nostro Sistema Paese è in ritardo, nonostante gli investimenti significativi in nuove tecnologie. Nel caso delle Pmi, le difficoltà oggettive dell’economia contribuiscono, ulteriormente, a rallentare il passo. Il nostro primo impegno sarà quello di aumentare il livello di consapevolezza nei confronti del cambiamento digitale.

Key4biz. Tra i punti programmatici vi è la digitalizzazione della Pa, in quale modo la immaginate concretamente?


Deborah Bergamini.
È un punto che non possiamo più rimandare. Riteniamo infatti che la pubblica amministrazione abbia un ruolo centrale nel processo di ammodernamento dell’Italia. Il settore pubblico da solo rappresenta il 50% del Pil. La nostra intenzione è farlo diventare il primo volano di digitalizzazione del Paese. Se funzionerà la Pa, funzionerà anche meglio il sistema delle imprese, che deve rapportarsi, costantemente, con la Pa. Ma la Pubblica amministrazione deve essere più efficiente e vicina ai cittadini, che pagano le tasse, spesso salate, e che noi vogliamo abbassare. Oggi il costo complessivo della Pubblica amministrazione, personale compreso, è di 153 miliardi di euro l’anno. Chiediamoci: se a fronte di questo immenso costo, possiamo vantare servizi efficienti? La risposta è “No”, perché la qualità dei servizi, a parte alcune eccezioni, non è adeguata agli standard dei Paesi moderni per lentezza, costi e burocratizzazione.

Qui occorre, veramente, cambiare passo.

Key4biz. Il Piano Crescita digitale si è posto degli obiettivi che sono stati per lo più disattesi. In che modo si potrebbero rilanciare i grandi progettiPaese, come Spid, Anagrafe unica e PagoPA?

Deborah Bergamini. Quello da lei citato è il cuore del sistema della Pa ed è la grande partita che dobbiamo giocare, prima che sia troppo tardi. I dati personali dei cittadini sono ormai il petrolio delle economie mondiali e a questo aspetto rivolgiamo un’attenzione particolare. I casi da lei menzionati, come SPID, Anagrafe unica o PagoPa sono tutti elementi, con cifre diverse, che devono far parte di un unico grande sistema digitale armonico, più che rappresentare la somma algebrica di singole soluzioni verticali.

Key4biz. Come considera l’intero settore dell’innovazione tecnologica nazionale?

Deborah Bergamini. In Italia sono 110mila le imprese che si occupano di tecnologie e servizi digitali tra e-commerce, telecomunicazioni, produzione software e portali web. Hanno 400mila addetti e un giro d’affari di 50 miliardi di euro. Abbiamo tutte le competenze, le capacità e le figure professionali che ci servono per alleggerire il nostro pesantissimo apparato statale. Serve, però, volontà politica, vera, e capacità amministrativa. Noi abbiamo entrambe. E lo dimostreremo.

Key4biz. 5G, lo sviluppo del nuovo standard wireless è una priorità dell’Europa e del nostro Paese, come promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni per l’Internet delle cose?

Deborah Bergamini. Creando l’ecosistema adatto al loro sviluppo. Per entrare più nel dettaglio, il 5G non è lo stadio generazionale successivo al 4G. Non è stato pensato come fronte avanzato per l’uso individuale del telefonino. Il 5G è proiettato verso altro: sarà indispensabile per l’Internet delle cose e Industria 4.0. Il che vuol dire che il 5G può e deve diventare la leva tecnologica dell’economia nazionale.

In Italia il sistema delle telecomunicazioni, come è noto, è in una situazione di stallo dal quale deve uscire. L’arrivo del 5G non può trovarci impreparati.
In Europa si discute sempre più spesso di wholesale only della fornitura della fibra, che rappresenta il backbone. Ma, recentemente, il dibattito si è aperto su altri aspetti strategici e di sostenibilità. L’amministrazione Trump, ad esempio, ha fatto emergere alcune settimane fa l’esigenza di guardare al 5G come rete strategica nazionale, con tutto ciò che questo comporta sotto il profilo dello sviluppo infrastrutturale e della sicurezza delle comunicazioni.

Insomma il dibattito è vivo e aperto e anche per le telco italiane occorre considerare i prossimi mesi decisivi per la scelta dei modelli di sviluppo.

Key4biz. Il programma del centro destra prevede anche un sostegno alle start-up innovative: come si potrebbero aiutare veramente?

Deborah Bergamini. Per la fase di avvio, abbiamo previsto una serie di agevolazioni che consentiranno all’impresa di accedere più facilmente ai contributi statali; abbiamo anche studiato delle formule che consentiranno un alleggerimento degli oneri fiscali proprio per accompagnare la start-up in un percorso di crescita e di consolidamento.

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