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Oltre la Brexit. Nuovo accordo Ue-UK su AI, interconnessione energetica, cyber difesa e sicurezza orbitale

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Siglato uno storico partenariato strategico tra Gran Bretagna e Unione europea su diversi temi strategici: in materia di sicurezza, Difesa, Spazio, rafforzamento economico, sostenibilità ambientale e sovranità tecnologica. I documenti.

Si è tenuto a Londra uno storico vertice bilaterale ‘post-Brexit’ tra Regno Unito e Unione europea che ha visto l’apertura di una nuova stagione di rapporti euro-britannici con la sigla di un partenariato strategico all’avanguardia.

L’accordo raggiunto e illustrato in alcuni documenti pubblicati dalla Commissione europea rappresenta una svolta nel rilancio della cooperazione economica, tecnologica e geopolitica tra le due sponde della Manica, ponendo al centro energia, intelligenza artificiale (AI), cybersicurezza, tecnologie emergenti e spazio.

Un’intesa che segna il superamento della fase post-Brexit e che punta a rafforzare la competitività, la sicurezza e la sovranità digitale del continente, in un contesto globale sempre più instabile e polarizzato.

Nel comunicato congiunto si parla di “una rinnovata agenda di cooperazione UE–Regno Unito, la Common Understanding concordata tra il Regno Unito e la Commissione Europea, che copre i nostri impegni in materia di sicurezza, difesa e cooperazione allo sviluppo, centralità delle persone, rafforzamento economico e sostenibilità ambientale, sicurezza interna, cooperazione giudiziaria e migrazione irregolare”.

Energia, verso un mercato elettrico integrato

Tra i pilastri dell’accordo emerge la volontà di esplorare il reinserimento del Regno Unito nel mercato elettrico interno dell’UE. Un passo strategico, che mira a raggiungere diversi obiettivi, anche molto ambiziosi.

Favorire l’interconnessione dei sistemi elettrici e la cooperazione sulle piattaforme di scambio di energia in tutte le fasce orarie, integrare il dialogo energetico nel quadro normativo del Windsor Framework, rafforzando la coerenza tra Gran Bretagna, Irlanda del Nord e UE, coordinare le politiche su aiuti di Stato, rinnovabili e tutela ambientale, con meccanismi di allineamento dinamico regolatorio e partecipazione ai processi decisionali, sono alcune delle sfide che Londra e Bruxelles hanno deciso di affrontare assieme.

L’obiettivo generale è ottimizzare l’efficienza della rete, ridurre le emissioni e attrarre investimenti sostenibili nel settore energetico continentale.

Un accordo “più che positivo per la stabilità dei flussi energetici. È positivo per la nostra sicurezza energetica comune, perché sappiamo che un mercato più ampio contribuirà anche ad abbassare i prezzi dell’energia e attirerà maggiori investimenti privati ​​grazie alla stabilità normativa e alla prevedibilità necessarie per sfruttare il vasto potenziale offerto dal Mare del Nord, in particolare per l’energia rinnovabile, economica e prodotta localmente”, ha sottolineato in conferenza stampa la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Raggiunto un accordo politico per prorogare progressivamente l’applicazione del titolo sull’energia dell’accordo di commercio e cooperazione e procedere con la prima di tali proroghe fino al 31 marzo 2027 e, successivamente, su base annuale. 

AI tra norme etiche e impiego nei settori della Difesa e della sicurezza

Per la prima volta, Gran Bretagna e Union europea avviano un confronto strutturato sull’impiego dell’intelligenza artificiale nei settori della difesa e della sicurezza.

Il partenariato prevede anche qui diversi punti chiave, tra cui: scambi su standard normativi internazionali per un uso responsabile dell’IA; sviluppo congiunto di strategie per la resilienza tecnologica e la gestione dei rischi; promozione di un quadro etico europeo per l’utilizzo dell’IA in contesti critici.

Una scelta che punta a rendere Regno Unito e Ue protagonisti globali di un’innovazione tecnologica sicura, trasparente e rispettosa dei diritti fondamentali.

Cybersicurezza e Difesa digitale condivisa

Altro punto strategico del partenariato è la cybersicurezza, che assume un ruolo centrale tra le due sponde della Manica. I due partner si sono impegnati a scambiarsi analisi delle minacce e a confrontarsi su policy e strumenti normativi, a coordinare le risposte a cyberattacchi e sviluppare misure diplomatiche dissuasive e a collaborare nella formazione di capacità nei paesi terzi e in sede ONU.

La cooperazione si estende anche alla protezione delle infrastrutture critiche, alla lotta contro la disinformazione estera e al contrasto delle interferenze ibride nei processi democratici.

Collaborazione su tecnologie emergenti, industria della Difesa e mobilità militare

Ampio spazio è riservato alla collaborazione su tecnologie emergenti e industria della difesa, attraverso la partecipazione britannica al progetto europeo PESCO sulla mobilità militare e il dialogo con l’Agenzia Europea per la Difesa per future sinergie industriali e R&S.

Abbiamo concluso il nostro partenariato per la sicurezza e la difesa. Ciò rafforzerà la nostra cooperazione nelle iniziative di sicurezza e difesa. Sono molti gli argomenti trattati, ad esempio l’industria della difesa, ma anche la mobilità militare, il consolidamento della pace, la gestione delle crisi o il contrasto alle minacce ibride, solo per citarne alcuni. E questo è il primo passo verso la partecipazione del Regno Unito al programma europeo di investimenti per la difesa. Lo chiamiamo SAFE. Si tratta di 150 miliardi di euro di prestiti per appalti congiunti. Questo partenariato per la sicurezza e la difesa apre le porte agli appalti congiunti”, ha precisato la von der Leyen.

Previste esercitazioni congiunte, simulazioni e formazione avanzata su scenari ad alta tecnologia.

Questa componente dell’accordo mira a rafforzare la prontezza operativa, ridurre duplicazioni e migliorare l’interoperabilità tra i sistemi difensivi delle due entità.

Sicurezza orbitale e governance globale

Lo spazio viene riconosciuto come dominio strategico e Londra e Bruxelles anche qui hanno preso diversi impegni.

Gran Bretagna e Ue avvieranno scambi regolari sulla sicurezza spaziale, comprese le minacce orbitanti e i detriti spaziali e collaboreranno nei contesti Nazioni Unite e UE-NATO per definire regole di comportamento responsabile nello spazio.

Si impegnano inoltre a promuovere l’uso civile e militare sicuro delle tecnologie satellitari e spaziali, fondamentali per la comunicazione, il monitoraggio climatico e la navigazione.

Un’alleanza per la sovranità tecnologica europea

Alla luce degli scenari di guerra tra Europa orientale e Medio Oriente, delle tensioni geopolitiche che attraversano ormai l’intero pianeta e della divisione a blocchi che si va delineando nei prossimi anni, senza dimenticare le politiche commerciali americane piuttosto aggressive di questi mesi, Londra e Bruxelles lavorano ad una transizione dal semplice allineamento normativo alla vera co-progettazione di politiche condivise.

Un percorso da molti auspicato, anche solo a livello di Paesi membri dell’Unione e che ora si va allargando anche alla Gran Bretagna, teso a rafforzare la sovranità tecnologica europea e che punta ad un ruolo attivo nella governance globale dell’innovazione.

Nel contesto di sfide geopolitiche, transizione verde e digitalizzazione accelerata, il rilancio dell’asse Londra-Bruxelles si pone infine come un modello di integrazione intelligente e resiliente, capace di coniugare competitività, sicurezza e valori democratici.

Le due parti hanno riconosciuto inoltre “l’importanza del multilateralismo, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, riaffermando il proprio impegno nello sviluppo sostenibile e nell’Agenda 2030.

Nel documento condiviso si parla di preparazione delle parti alla Quarta Conferenza sul Finanziamento dello Sviluppo (Siviglia, giugno-luglio 2025) e di collaborazione per il clima e la biodiversità, in vista anche della COP30 in Brasile.

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