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Ok del G20 a far pagare più tasse a Big Tech e OTT. Dal 2023 con la minimum tax all’Italia 2,7 miliardi

Daniele_Franco

Da diversi anni sembrava una missione impossibile introdurre un’imposta minima globale per porre fine alle elusioni fiscali delle multinazionali, in primis dei GAFAM, che beneficiano anche di aliquote favorevoli in alcuni Paesi “amici”, come l’Irlanda.

Con la presidenza italiana del G20 si è riusciti ad approvare l’accordo politico finale per introdurre, da fine 2023 – questo è l’obiettivo – la minimum tax globale sui profitti delle imprese multinazionali.

L’ok dai ministri delle Finanze e i governatori delle Banche Centrali del G20

Ieri, è stato approvato, dai ministri delle Finanze e i governatori delle Banche Centrali del G20, riuniti a Washington per il loro quarto incontro ufficiale sotto la presidenza italiana del G20, l’accordo politico finale sulla minimum tax globale basata su due pilastri, spiegati dal Messaggero:

Le entrate per gli Stati grazie alla nuova imposta

Grazie ai due “pillar”, ecco le stime delle risorse economiche, riportate dal Sole24Ore, che potrebbero entrare nelle casse degli Stati a livello globale. 

2,7 miliardi all’Italia

In base ai calcoli dell’Osservatorio fiscale della commissione Ue, la minimum tax al 15% porterebbe in Europa 48,3 miliardi: di cui 2,7 miliardi all’Italia.

L’accordo, sostiene il comunicato finale, “permetterà la costruzione di un sistema fiscale internazionale più stabile e più equo”. “Ci attendiamo che i due nuovi pillar”, ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco “siano attuati nel 2023, a quel punto le tasse nazionali, come quella italiana e francese, saranno rimosse nel 2024″

L’ok finale il 30 ottobre al G20 a Roma

Toccherà ora ai capi di Stato e di governo che si riuniranno a Roma il 30 ottobre sancire definitivamente il nuovo meccanismo delle imposte globali a Google, Facebook, Apple, Amazon, Microsoft, Netflix, ecc…

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