Agenda 2030

Obiettivi di sostenibilità al 2030: 60% regioni italiane non raggiungerà target per rinnovabili

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Pubblicato il Rapporto dell’Asvis “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Le valutazioni confermano il forte ritardo, aggravato dalla crisi pandemica, verso l’attuazione dell’Agenda 2030 ed evidenziano come in molti casi le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali siano in aumento nel nostro Paese.

Scarica il Rapporto “I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia e Agenda 2030, il Rapporto

Tutti sappiamo quanto sia fondamentale per la transizione ecologica avviata porsi sulla giusta prospettiva di consumare meno risorse, ottimizzare quelle che ci sono ed evitare di emettere gas climalteranti. Eppure, se da un lato gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 continuano ad essere dichiarati da tutti, dall’altro si moltiplicano gli allarmi sui ritardi accumulati.

Il nostro Paese, che ha fatto propri tali obiettivi di sostenibilità, presenta una situazione generale contraddittoria, fatta di zone di luce e di ombra, che il nuovo Rapporto “I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile” dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) ha cercato di esaminare nel dettaglio.

Le valutazioni contenute nel Rapporto non fanno altro che ribadire l’impegno discontinuo del nostro Paese rispetto ai 17 SDG (Sustainable Development Goals o SDG, gli obiettivi di sviluppo sostenibile), elaborando una serie di indici compositi per Regioni e Province, Province autonome e Città metropolitane.

Luci

Riguardo agli SDG dell’Agenda 2030, il nostro Paese presenta oltre l’80% delle Regioni e delle Province autonome che ha già raggiunto (o mostra trend positivi) per il target relativo alle coltivazioni biologiche.

Oltre il 60% ha raggiunto o (evidenzia andamenti favorevoli) per il target relativo alla riduzione dei tempi della giustizia e più del 50% registra trend promettenti per il target relativo alla diminuzione della mortalità per malattie non trasmissibili e alla diminuzione dell’abbandono scolastico. 

Ombre

La metà delle Regioni e delle Province autonome segnala andamenti negativi per i target relativi alla riduzione degli incidenti stradali e delle disuguaglianze nel reddito disponibile.

Circa il 60% non raggiungerà i target relativi: alle energie rinnovabili, all’incremento del tasso di occupazione, all’aumento della spesa per ricerca e sviluppo e alla riduzione dei rifiuti prodotti.

Altre ombre: più dell’80% registra un allontanamento o un andamento negativo per i target relativi all’aumento dell’efficienza delle reti idriche, alla riduzione della quota di giovani che non studiano e non lavorano (NEET) e alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Infine, oltre il 95% presenta un andamento negativo per il Target relativo all’efficienza energetica, mentre nessuna Regione o Provincia autonoma registra un trend in linea con il raggiungimento dei Target relativi alle aree marine protette e alla riduzione del consumo di suolo.

Le città e gli SDG

Il Rapporto ha riscontrato una situazione positiva per il 50% delle Città metropolitane, in relazione ai laureati, all’efficienza energetica e al sovraffollamento degli istituti di pena.

Si evidenziano invece dati negativi per nove target, soprattutto in relazione ai feriti per incidenti stradali, l’efficienza della distribuzione dell’acqua, le energie rinnovabili il tasso di occupazione, la quota di giovani che non studiano e non lavorano (NEET), l’offerta del trasporto pubblico locale, la qualità dell’aria, la produzione di rifiuti urbani ed il consumo di suolo annuo.

Le città in genere, o aree più densamente popolate, registrano invece andamenti promettenti per il target relativo alla quota di laureati. Negativo, invece, il quadro rispetto al tasso di occupazione e alla percentuale di famiglie coperte dalla rete a banda larga.

Critica anche la situazione dei target riguardanti la quota di persone a rischio povertà ed esclusione sociale e la quota NEET, i giovani che non lavorano e non studiano (ne si formano).

Le piccole città e i sobborghi, o aree a densità intermedia di popolazione, registrano andamenti promettenti per il Target relativo all’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Negativo il quadro rispetto al tasso di occupazione e alla percentuale di famiglie coperte della rete a banda larga. Critica anche la situazione dei Target riguardanti il gap occupazionale di genere e la quota di NEET.