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Nuovo Piano d’azione UE per l’istruzione digitale, dentro anche i cambiamenti climatici

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Il Covid-19 ha imposto un’agenda diversa agli Stati membri dell’Unione europea, anche riguardo il sistema educativo e scolastico. La Commissione ha proposto due iniziative di rilievo da realizzare entro il 2025: la nascita di uno “Spazio europeo dell’istruzione” e l’adozione del “Piano d’azione per l’istruzione digitale”.

Nel primo caso, si legge nei documenti pubblicati dalla Commissione, è chiesto agli Stati membri più investimenti e più cooperazione, per consentire a tutti i cittadini europei, indipendentemente dall’età, di beneficiare della ricca offerta didattica e formativa dell’Unione.

Nel secondo, invece, è stata annunciata l’adozione di un nuovo Piano che tenga conto degli insegnamenti tratti dalla crisi del coronavirus e che sia in grado di elaborare una strategia per lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale, con un potenziamento delle competenze per compiere la trasformazione digitale e una maggiore attenzione ai temi della parità di genere, dell’inclusione sociale e dell’emergenza climatica.

Ripensare l’istruzione nell’era del Covid-19 e dei cambiamenti climatici

L’uso generalizzato della tecnologia ha fatto emergere lacune e debolezze ma rappresenta anche un’opportunità per ripensare la scuola e la formazione per l’era digitale”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale.

Il 95% dei rispondenti alla consultazione pubblica sul piano d’azione per l’istruzione digitale – ha precisato – ritiene che la crisi sia un punto di svolta per l’uso della tecnologia in questi due settori così importanti”.

Due proposte essenziali per la ripresa europea e per la crescita futura e delineano una visione comune del futuro dell’istruzione che si ricollega ai nostri impegni verso le transizioni verde e digitale”, ha invece affermato Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.

Il percorso green su cui la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen si è impegnata fin da subito, si riflette finalmente anche nel mondo dell’educazione e dell’insegnamento scolastico.

I cambiamenti climatici sono considerati argomento chiave per pianificare ogni azione futura tesa alla ripresa economica post Covid-19, alla crescita e lo sviluppo nell’Unione.

Un tema considerato fondamentale per offrire un’istruzione di qualità ai giovani europei (e non), perché l’impatto delle anomalie del clima è già visibile a tutti, è reale e concreto.

Un argomento prioritario per promuovere con più decisione la sostenibilità ambientale, ma anche per realizzare infrastrutture per l’istruzione più ecologiche, per sostenere la professione di insegnante, sviluppare ulteriormente le università europee e potenziare la connettività negli istituti di istruzione e formazione.

A sostegno di questi obiettivi ci sono il Piano europeo di ripresa (Next Generation EU) e il programma Erasmus+.

Obiettivi strategici a lungo termine

La crisi del coronavirus ha posto l’apprendimento a distanza al centro delle pratiche didattiche. Ciò ha messo in luce l’urgente necessità di potenziare l’istruzione digitale quale obiettivo strategico per un insegnamento e un apprendimento di alta qualità nell’era digitale.

L’auspicata uscita dalla fase di emergenza sanitaria ci impone ora la necessità di un approccio strategico e a più lungo termine all’istruzione e alla formazione digitali.

Entrambe le proposte confluiranno nel terzo vertice europeo sull’istruzione organizzato dalla Commissione, che si terrà online il 10 dicembre e nel corso del quale i ministri e i principali portatori di interessi riuniti discuteranno delle modalità per rendere l’istruzione e la formazione pronte per l’era digitale appena iniziata.

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