Il Rapporto

Nomine pubbliche: 639 incarichi da rinnovare in 107 società del Mef. Ecco l’elenco

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Pubblicata la quinta edizione dell’analisi del Centro Studi CoMar sul governo di tutte le Partecipate dello Stato, censite singolarmente, da documenti ufficiali (scarica i documenti).

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PRESENZA FEMMINILE

146 Organi sociali, di cui 91 Consigli d’amministrazione e 55 Collegi sindacaliin 107 Società del Ministero Economia Finanze, sono scaduti e andranno al rinnovo con le Assemblee di Bilancio previste nei prossimi mesi; sono attualmente composti da 639 persone, di cui 399 Consiglieri e 240 Sindaci. E’ quanto emerge dalla quinta edizione dell’analisi del Centro Studi CoMar sul governo di tutte le Partecipate dello Stato, censite singolarmente, da documenti ufficiali (ELENCO NOMINE).

Delle 639 persone totali in scadenza, 72 siedono in 15 Società controllate direttamente dal MEF (22 Consiglieri e 50 Sindaci), mentre 567 sono in 92 controllate indirette (377 Consiglieri e 190 Sindaci), attraverso le sue Capogruppo Amco, Banca MPS, Cassa Depositi e Prestiti, Enav, Enel, Eni, Eur, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Leonardo, Poste Italiane, Rai, Sace, Sport e Salute, STMicroelectronics.

Anche in questa edizione, CoMar ha dedicato un focus all’equilibrio di genere, (previsto già con Legge del 2011 e rafforzato con Legge del 2019). Sui 639 componenti gli Organi sociali uscenti nei prossimi mesi, le donne sono 243, pari al 38% complessivo; erano il 31,3% nelle Società andate al rinnovo nel 2021.

Percentualmente, le donne sono maggiormente presenti nelle Società controllate direttamente dal MEF (30 donne Amministratrici su 72 Amministratori totali – 41,6%) rispetto alle indirette (213 Amministratrici su 567 Amministratori totali – 37,5%); così come sono percentualmente di più nei Collegi sindacali (100 donne Sindaco su 240 Sindaci totali – 41,7%) rispetto ai CdA (143 donne Consigliere su 399 Consiglieri totali – 35,8%).

Queste cifre denotano, al di là del dato quantitativo, come vi sia più distanza, tra componente maschile e femminile, laddove vi siano maggiori poteri operativi; ed è su questo aspetto, più che su quello meramente numerico, che vi sono ancora spazi di miglioramento.

LE PARTECIPAZIONI PUBBLICHE NELL’ECONOMIA ITALIANA. IL RUOLO DEL MEF

Le Unità economiche partecipate dal settore pubblico (Ministeri, Regioni, Province, Comuni, ecc.) sono in totale 8.510 (Istat, dicembre 2020) e, di queste, sono 6.085 le imprese partecipate dell’industria e dei servizi; le controllate sono 3.585, con 587.890 dipendenti.

E’ il Ministero dell’Economia e delle Finanze – MEF, tuttavia, ad esercitare il ruolo di gran lunga prevalente, sotto tutti i parametri economici, finanziari, occupazionali, con le sue 49 Società controllate, direttamente o indirettamente, con la Cassa Depositi e Prestiti (CoMar non ha considerato le 11 Società dove CDP non va oltre un controllo congiunto o un potere d’influenza, pur notevole, come Enciclopedia Treccani, Rocco Forte Hotels, Telecom Italia, Webuild, ecc.).

Considerando le sole 33 Società industriali e di servizi del MEF, l’aggregato mostrava i seguenti dati (ultimi bilanci disponibili, al 31 dicembre 2020):

  – fatturato di 193,5 miliardi di euro (in calo del 19,8% sui 241,4 miliardi del 2019);

  – perdite per 4,2 miliardi di euro (mentre nel 2019 si erano avuti utili per 7,1 miliardi);

  – 461.394 dipendenti (in diminuzione del 2,3% sui 472.344 del 2019);

  – debiti finanziari per 165,1 miliardi (in aumento del 5,1% sui 157 miliardi del 2019); ormai superiori all’85,3% del fatturato (nel 2019 il rapporto era del 65%).

Di queste 33 Società industriali e di servizi, 12 sono quotate in Borsa (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Terna), per una capitalizzazione che a fine dicembre 2021 era di 178 miliardi di euro, il 23,16% del valore complessivo; di quasi 10 miliardi superiore sui 168,4 miliardi a fine dicembre 2020. A queste 12, si aggiungono 2 Società che hanno strumenti finanziari quotati (Ferrovie dello Stato Italiane e Rai).

Come settori di intervento, la presenza dello Stato si esprime soprattutto nell’energia, che assorbe oltre il 72% del fatturato, seguito dalla meccanica (14,3%) e dai trasporti e tlc (10,2%), con quote marginali nell’ict, in editoria-spettacolo-sport, in servizi alla P.A., in ambiente-territorio.

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA E DEL PNRR SU PERIMETRO E MISSIONI

La necessità di sopperire a diffuse situazioni di difficoltà economiche o a dissesti non più rimediabili ha determinato, negli ultimi due anni, una rinnovata espansione dello “Stato-imprenditore”.

A titolo di esempio, sono nate nuove Società, come ITA-Italia Trasporto Aereo o Holding Reti Autostradali o ITsART o DRI d’Italia (in Invitalia, per la filiera siderurgica e il risanamento ex ILVA) o, connesse alla transizione ecologica, Green.It (CDP e ENI) o Renovit (CDP e Snam); mentre Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 è funzionale ai Giochi Olimpici invernali; e, sempre a proposito di “grandi eventi”, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto la costituzione di una nuova Società, denominata “Giubileo 2025”, in capo al MEF, aperta alla partecipazione di altre Società dello stesso Dicastero.

Altre sono state trasferite al MEF a seguito di commissariamenti della Controllante, come accaduto per Anpal Servizi. A fronte, Expo 2015 ha cessato l’attività ed è in liquidazione, mentre Italia Infrastrutture, introdotta con la Legge di Bilancio 2020, finalizzata alla celere cantierizzazione delle opere pubbliche, non è ancora stata costituita.

La necessità di implementare il PNRR ha, poi, determinato la necessità di affidare o sviluppare un ruolo consulenziale ad alcune Società del MEF, perché assistano le Amministrazioni centrali nella redazione dei Bandi o i Soggetti attuatori (Regioni, Comuni e altri Enti locali) nella presentazione dei progetti; un compito che vede CDP, al di là del suo riconosciuto ruolo storico, in prima fila; cui, più recentemente, si sono aggiunte Invitalia, Sogei e Studiare Sviluppo.