#eJournalism, i robot sostituiranno i giornalisti?

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Innovazione digitale

#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione). Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Tre milioni di cronache sportive scritte automaticamente in un solo anno da Narrative Science per un sito di risultati sportivi.

Authomated Insight ha oltre 400 siti e 500 applicazioni per ‘coprire’ in maniera automatica tutte le squadre dei gironi studenteschi (il nerbo dello sport Usa) di basket, football e baseball. E ha clienti come Microsoft, Bloomberg e Yahoo!. E ora si sta dedicando alla produzione robotizzata per i social media di tweet relativi ad atleti e squadre sportive sfruttando l’accesso a più di 2.000 account Twitter. I dati forniscono un’ idea illuminante della crescita delle aziende che si occupano di giornalismo automatizzato in America.

 

La questione è al centro di un ampio e interessante articolo dell’American Journalism Revue, ‘Robot Writers and the Digital Age‘, in cui Samantha Goldberg analizza lo stato delle cose, partendo dalle due aziende pilota nel settore, Narrative Science e Automated Insights.

 

I loro fondatori, osserva Goldberg, si vedono più complementari che concorrenti di grandi testate e agenzie tradizionali come Reuters, Bloomberg o Yahoo!, in quanto la loro funzione è soprattutto quella di aiutarle a produrre grandi quantità di notizie ad una frazione di quanto costerebbero se venissero prodotte da giornalisti professionisti.

 

Forniamo dei contenuti che avrebbero un costo proibitivo se fossero realizzati da umani”, spiega molto chiaramente Kris Hammond, co-fondatore di Narrative Science.

 

I giornalisti temono che ciò finisca per alterare il loro ruolo. Ma Steve Buttry, uno dei dirigenti di Digital First Media, ribatte invece che questi sistemi rafforzano il valore del lavoro giornalistico.

 

Come funziona

 

Goldberg descrive l’attività di Gamechanger Media, una mobile media company che ha lanciato un’ app nel 2010 che fornisce ai tifosi  punteggi e altre statistiche sui campionati ”minori” e gli sport studenteschi negli Stati Uniti (che poi sono un bacino-chiave dell’ attività sportiva americana). Dei volontari delle varie squadre inseriscono i dati per Gamechanger, ma l’azienda vuole dare ai fan qualcosa in più dei semplici dati e inserisce quindi la sintesi della gara e un piccolo sommario.

 

“E’ inutile dire che in decine di migliaia di partite delle serie inferiori non ci sono giornalisti“, osserva Ted Sullivan, fondatore e CEO di Gamechanger media. “Ma pensiamo che quei genitori e tifosi e quelle comunità scolastiche meritino la stessa dose di contenuti interessanti come lo sport professionistico“.

 

Ed è a questo punto che interviene Narrative Science. L’azienda – racconta Goldberg – ha sede a Chicago e nasce da un progetto di ricerca che vedeva impegnati studenti di giornalismo e di informatica della Northwestern University. Narrative Science ha sviluppato un software chiamato Quill, che raccoglie e macina grandi quantità di dati e sputa fuori automaticamente articoli che i lettori possono facilmente capire.

 

L’azienda ha collaborato con Gamechanger nel marzo del 2011 per aiutarlo a produrre storie sportive locali sulla base dei dati statistici registrati da scorekeepers volontari delle varie squadre. Gamechanger gira i suoi dati a Narrative Science, il cui software, applicando delle regole predeterminate per le cronache sportive (stile ”tabellini” con delle vere e proprie cronache),  le riassume automaticamente visualizzandole sul sito di Gamechanger. I tabellini fanno parte del servizio premium di Gamechanger, che viene venduto a 7,99 dollari al mese.

Abbiamo scritto circa tre milioni di cronache per loro l’anno scorso“, ha precisato Hammond.

 

Narrative Science ha cominciato a muoversi anche nel campo dell’ informazione finanziaria, collaborando con Forbes e altre testate affermate. Leggendo le previsioni sulle borse di Forbes prodotte dal software, si potrebbe facilmente ritenere che siano state scritte da un umano.

 

Ciò, spiega Hammond, è dovuto alla capacità del software di adeguarsi al tono e allo stile indicati dai clienti.

 

Tweet Bot da Automated Insights

 

Un’altra società che sta esplorando il  “giornalismo robotizzato” è Automated Insights, che ha cominciato a produrre cronache sportive automatizzate, col nome di StatSheet, nel novembre 2010. Poi ha cambiato nome e si è allargata nel 2011 per diventare una società editoriale digitale che produce contenuti informativi per imprese, settore immobiliare, assistenza sanitaria e altri tipi di attività.

 

Lo StatSheet Sports Network di Automated Insight, fondato inizialmente come un singolo sito web, statsheet.com, da un ex ingegnere di Cisco, Robbie Allen, nel 2007, ora ha più di 400 siti web e 500 applicazioni che coprono in profondità le squadre di tutti i college nei gironi delle NCAA (basket), NFL (football) e MLB (baseball).

 

E ora ha più di 10 clienti nel campo dei media, aziende come Microsoft, Bloomberg e Yahoo, ha detto Adam Smith, vicepresidente di Automated Insight e responsabile del settore vendite e marketing.

 

L’ azienda – ricostruisce Goldberg – si è spostata ora anche alla produzione robotizzata di post per i social media. Il suo software genera tweet su atleti e squadre sportive contenenti “dati e notizie che possono interessare, come probabilità di vittoria, statistiche o fatti relativi ai singoli giocatori“, ha detto Smith, aggiungendo che l’ azienda ha accesso a più di 2.000 account Twitter, un grosso serbatoio di informazioni per produrre tweet automatici.

 

L’anno scorso aveva fatto un accordo con Yahoo per produrre delle sintesi automatizzate per ogni partita della Fantasy Football durante la stagione… (Continua su Lsdi.it)