Cybersecurity, attacco hacker al Parlamento Europeo

di Paolo Anastasio |

Quattordici fra eurodeputati e impiegati dell’Europarlamento di Strasburgo vittime di un attacco alla mail personale, facilmente crackata da un cybercriminale con l’ausilio di un laptop.

Unione Europea


Unione Europea

Il Parlamento Europeo ha aperto un’inchiesta sull’attacco hacker che ha compromesso la mail personale di alcuni eurodeputati e membri del personale del Palazzo. Lo scrive il sito Euractiv, precisando che una fonte del Parlamento Ue ha confermato la preoccupazione che regna al momento negli ambienti parlamentari di Strasburgo, soprattutto per  la facilità con cui l’hacker è riuscito a introdursi sulla mail personale e criptata degli eurodeputati, usando un semplice laptop.


Nel dettaglio, l’hacker in questione, che ha raccontato la sua “impresa” al sito francese Mediapart, è riuscito a introdursi sulla casella personale di 14 fra eurodeputati, assistenti e impiegati del Parlamento Ue. “E’ stato un gioco da ragazzi, fatto con alcuni semplici accorgimenti che chiunque può reperire facilmente su Internet”, ha detto l’hacker al sito.  Fra le vittime dell’attacco l’europarlamentare portoghese Ana Gomes, il collega tedesco Markus Pieper, la francese Constance Le Grip e altri 11 impiegati.

 

A cose fatte, l’hacker ha fatto sapere che il suo unico obiettivo era dimostrare la vulnerabilità del sistema di sicurezza del Parlamento Europeo, in un momento storico delicato come questo, con l’opinione pubblica europea scossa dallo scandalo Datagate. Insomma, un gesto dimostrativo che però ha creato non poco imbarazzo nel palazzo.   

 

Il cybercriminale ha realizzato il suo attacco informatico comodamente seduto nelle vicinanze del palazzo. Di fatto, è riuscito a deviare gli smartphone e i computer che si trovavano nelle vicinanze sulla rete wi-fi che lui stesso stava usando per collegarsi in Rete. Questa è stata la parte più complessa dell’intera operazione, ha detto l’hacker. Successivamente,  è riuscito a collegarsi ad una app molto usata dagli europarlamentari, quella per scaricare la loro posta, che in tempo reale segnala l’arrivo di un nuovo messaggio nella inbox. Il sistema avverte in caso di intrusione, ma si vede che l’allarme lanciato non è stato abbastanza chiaro ed evidente per mettere sul chi vive i parlamentari, che non si sono accorti di nulla.

La divisione IT del Parlamento sta investigando l’accaduto, per capire l’origine della falla.