#vorticidigitali. Partire dall’utente, la prima legge di internet

di di Andrea Boscaro (Founder and Associate at The Vortex) |

Italia


vortici digitali

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

 

Diversamente dal nostro Paese, Internet è un Paese con poche leggi. E non perché sia anarchico, ma perché valgono soprattutto le prassi – la login a un sito non può che essere in alto a destra – e perché le piattaforme innovano così velocemente che le buone pratiche è difficile codificarle. Quel che è certo però è che lo sviluppo di una strategia in Rete debba partire sempre dal bisogno dell’utente e mai dal bisogno puntuale dell’azienda di comunicare.

 

Questa legge vale per molti ambienti digitali. Vediamone alcuni:

 

– se confrontiamo il sito di Palazzo Chigi (www.palazzochigi.it) con quello di Downing Street (www.gov.uk), avvertiamo come la navigazione del primo muova dal bisogno dei diversi centri di competenza di comunicare ciò che stanno facendo mentre il secondo parta dai diversi bisogni informativi che il cittadino potrebbe esprimere per farglieli trovare con facilità: l’usabilità di un sito si conferma al principio del “partire dall’utente“;

 

– l’insieme di tecniche che chiamiamo “SEO“, pur nella variabilità con cui si sono adattate alla revisione degli algoritmi d Google, mantengono viva l’attenzione all’analisi dei bisogni di ricerca dell’utente per come queste si esprimono nei diversi ambienti: keywords, queries, aggiornamento dei contenuti e i segnali stessi con cui si valuta l’autorevolezza (authoring, link, menzioni, segnali sociali) debbono essere pensati a partire dal target e dal suo comportamento;

 

– se la pubblicità è il modo di “festeggiare” un prodotto o un servizio, i social media sono piuttosto la “festa” del cliente o del contatto che si vuole trasformare in consumatore ed allora saranno i suoi interessi – di informazione, di intrattenimento o di assistenza – gli ingredienti di un buon piano editoriale;

 

– la reputazione, frutto di un’evoluzione che ha chiaramente nella partecipazione degli utenti il segno distintivo del protagonismo dei social media, richiede un monitoraggio costante attraverso strumenti di ascolto (dal più semplice News Alert al più elettorato Radian6) che, per poter intercettare commenti e opinioni a nostro riguardo, non posso che partire da dove e da come gli utenti si esprimono.

 

Partire dall’utente non è pertanto solo un espediente per rendere più efficaci le attività di marketing digitali, ma è una via da percorrere per osservare il target, comprenderne i cambiamenti e le aspettative e, in ultima analisi, adeguare la nostra comunicazione e il marketing stesso dell’azienda.