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#Netneutrality: Netflix sigla accordo con AT&T per connessioni più veloci

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Secondo recenti stime, il traffico generato da Netflix arriva a rappresentare un terzo di tutto quello generato negli Usa. Ma non sempre la velocità garantita è adeguata ad assicurare immagini di qualità.

 

Netflix ha raggiunto un accordo con AT&T per ottenere un accesso diretto alla rete dell’operatore Usa e ridurre così il tempo di caricamento dei suoi contenuti, migliorando la qualità dei suoi servizi.

La società guidata da Red Hastings ha prodotto negli ultimi anni alcune serie che hanno riscosso molto successo non solo oltreoceano – da House of Cards a Orange Is the New Black – e ha già siglato accordi simili con Verizon e Comcast per garantire una maggiore qualità di connessione agli utenti che accedono alla sua vasta library di film e programmi tv.

Secondo recenti stime, il traffico generato da Netflix arriva a rappresentare un terzo di tutto quello generato negli Usa. Ma non sempre la velocità garantita è adeguata ad assicurare immagini di qualità per via della congestione delle reti, sovraccariche proprio per la crescita del traffico generato dai servizi di streaming, considerati veri e propri ‘divoratori di banda’.

E così, Netflix, suo malgrado e non senza polemiche, ha deciso di pagare gli ISP (come Verizon e AT&T e Comcast) per vedersi garantire una maggiore qualità delle connessioni attraverso, appunto, i cosiddetti accordi di peering, ossia l’accesso diretto alla rete attraverso porte dedicate.

AT&T ha confermato l’accordo con una nota in cui spiega che un primo accordo di interconnessione era stato siglato a maggio: “Da allora, abbiamo lavorato insieme per fornire ulteriore capacità di interconnessione e migliorare la qualità del servizio offerto ai nostri clienti”.

A marzo, Red Hastings si era apertamente schierato contro questo tipo di accordi e in un post sul blog ufficiale dell’azienda ne denunciava le conseguenze per la net neutrality, sottolineando altresì che i costi sarebbero ricaduti sui consumatori.

Piccata era stata la risposta proprio di Jim Cicconi, Senior Executive Vice President-External e Legislative Affairs di AT&T  secondo cui è corretto che Netflix e gli altri fornitori contenuti sostengano i costi sottostanti alla distribuzione dei loro film e di altri contenuti, con la qualità che desiderano e che i clienti chiedono.

“Non è giusto che Hastings chieda che gli Isp lo forniscano capacità senza alcuna spesa, gratis”, affermava Cicconi. Come emerge da questa analisi, peraltro, Gli accordi tra telco e ISP ci sono sempre stati e all’inizio di quest’anno ad avallarli è arrivata anche una sentenzadel Tribunale di Washington che, accogliendo il ricorso di Verizon contro Netflix, ha bocciato le regole fissate nel 2010 dalla Federal Communications Commission.

C’è da dire che, nonostante la frustrazione degli utenti per la velocità delle connessioni non sempre adeguata, la popolarità di Netflix è in continua ascesa: nel secondo trimestre il numero di utenti ha superato quota 50 milioni.

La società, che si sta espandendo in Europa e che dovrebbe sbarcare in Italia l’anno prossimo, nel secondo trimestre 2014 ha aggiunto 1,12 milioni di nuovi clienti fuori dai confini statunitensi, portando il numero complessivo di abbonati fuori casa a 13,80 milioni. Negli Usa, il numero di nuovi clienti nel periodo è pari a 570 mila unità, per un totale di 36,24 milioni.

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